(Inter News) Crediamoci ancora a Babbo Natale, in fondo cosa costa? Anche se siamo più o meno attempati, anche se stasera o domani scarteremo i regali con figli e nipoti, gli interisti sono sempre giovani dentro.
E dunque nella letterina da inviare in Lapponia, insieme alla salute ed alla tranquillità familiare, magari anche a qualche eurino che schifo non fa, gli interisti cosa chiederanno per la loro amata ? Acquisti mirabolanti? Allenatori top?
A nostro avviso ci sarebbe da chiedere una cosa sola: un po’ di normalità, quello status basato sul rispetto delle regole e sull’ordine mentale di ciascuno e di tutti che segna il perimetro entro cui muoversi.
Con un po’ di normalità a disposizione, l’Inter avrebbe vinto in casa dell’ultima in classifica. E la normalità sarebbe stato anche vincere contro il PSV Eindhoven che non è più forte dei nerazzurri. A Nainggolan va spiegato che la normalità per un calciatore può essere una giusta via di mezzo tra il suo modo di vivere ed il francescanesimo sportivo di gente come Zanetti .
Un pò di normalità anche per gli i addetti al VAR. Giusto un pizzico, per vedersi concedere rigori come il fallo di mano ad un metro dalla porta di Di Marco del Parma o come quello su Asamoah a Sassuolo.
Un sacchetto di normalità un po’ più capiente servirà a Wanda Nara, per fargli capire quanti guai sta procurando all’Inter e ai suoi tifosi con suoi eccessi social. Non è mai morto nessuno per crisi di astinenza da selfie birichini, fatti apposta per solleticare gli istinti delle testate.
Ma poiché la ragazza non è fessa, la normaltà può essergli spiegata anche con un’altra lettura. Con l’arrivo di Marotta l’aria è cambiata, anche per lei. Tratti quanto vuole, faccia il suo lavoro di agente al meglio, ma senza frantumare i marroni dei tifosi con le sue amenità social. Dopo di che, se il cuore ed il portafoglio la spingeranno da altre parti, sappia che anche questo per gli interisti è normalità. Hanno visto partire Ronaldo nottetempo, si faranno una ragione anche per la dipartita del suo giovane compagno.
Non può certo mancare un bel sacchetto di normalità da omaggiare a mister Spalletti. Perché le sue elucubrazioni sportivo-filosofiche erano difficili da digerire quando le cose andavano benino, adesso sono più indigeste del panettone ripieno messo in tavola la sera di Natale. E con un po’ di sana normalità inizi pure a metterci la faccia, ad assumersi le sue responsabilità invece di scaricarle una volta sul FFP e l’altra sui difetti della squadra.
E facci ‘sto regalo Babbo Natale, siamo stati buoni tutto l’anno anche se spesso ci siamo sentiti perculati dai nostri, dagli avversari, dagli arbitri, dai giornali… Sarai mica gobbo o milanista pure tu?