Ieri, alle 14 in punto, l’universo Inter ha tremato: Radja Nainggolan sospeso dall’attività agonistica a tempo indeterminato. Il motivo? Un ritardo, l’ennesimo, che ha scatenato le ire del nuovo amministratore delegato nerazzurro Beppe Marotta. Versione confermata anche dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
Secondo la rosea, infatti, il centrocampista belga si sarebbe presentato alla Pinetina con 15/20 minuti di ritardo. Un fatto abbastanza normale, che può capitare a tutti, non a lui però, che in ritardo arriva spesso e volentieri. E quindi la pazienza della dirigenza nerazzurra sarebbe terminata: sospensione e multa da circa 40mila euro, il massimo previsto dall’AIC.
Il calciatore salterà sicuramente la sfida di dopodomani contro il Napoli e quella contro l’Empoli, l’ultima del 2018. Poi si vedrà. Non è detto che ritroverà il campo nel 2019, perché Marotta ha intenzione di utilizzare il pugno duro, come ha già dimostrato in altre occasioni. Quindi Radja deve cambiare registro, altrimenti andrà a finire che cambierà squadra.
Ad oggi, Radja Nainggolan è un grandissimo rimpianto, soprattutto perché è “costato” l’addio a Nicolò Zaniolo, star del vivaio interista che oggi sta incandando a Roma. In questi giorni avrebbe dovuto rilanciarsi, dopo gli stop forzati a causa degli infortuni che l’hanno colpito reiteratamente. Invece, se possibile, ha aggravato la sua posizone. C’è addirittura chi parla di una sua cessione a gennaio.
La fiducia nei suoi confronti quindi è agli sgoccioli: o al ritorno all’attività farà vedere di cos’è capace, oppure molto probabilmente le strade di Nainggolan e dell’Inter si separeranno. E pensare che era il fiore all’occhiello del mercato estivo nerazzurro, anzi, il perno del mercato estivo nerazzurro. Oggi è soltanto un cardine che fa troppo rumore.