In esclusiva ai microfoni di interdipendenza.net, ha parlato l’ex di Napoli ed Inter, Mauro Milanese, analizzando la squadra partenopea, tra presente e passato.
All’epoca la situazione era completamente ribaltata, l’Inter al top ed il Napoli aveva un ruolo più da “gregario”, oggi sembrerebbe essersi invertito questo trend
“Ho avuto occasione di giocare soltanto un anno a Napoli, quell’anno girammo secondi in classifica il girone d’andata dietro la Juventus. Il mio Napoli era composto da giocatori tosti, non i campioni degli ultimi anni, come i vari Insigne, Higuain, Hamsik, Cavani, Lavezzi, Mertens ecc. La gente si immedesimava in noi. Napoli e San Siro sono gli stadi migliori dove poter giocare. Una città con una sola squadra, la passione ed il calore del popolo è il massimo, così come all’Inter, due piazze meravigliose da vivere in maniera diversa, entrambe ti danno una carica ed uno stimolo che non tutte le piazze ti danno. Il nuovo Napoli è più strutturato, il presidenti è più imprenditore. Bisogna rispettare i conti ora, andare avanti in Champions è importantissimo, così come stare a vertici della classifica. In questo modo i partenopei hanno potuto godere degli introiti della Champions League, fondamentali per il mercato e per il bilancio. In questo modo si è costruito una squadra competitiva”.
Sei stato allenato da Ancelotti a Parma, cosa pensi possa dare a questo Napoli?
“Per lui è già una grande sfida eguagliare i punti di Sarri. Con Ancelotti c’è la speranza di fare meglio rispetto allo scorso anno. Lui è una persona che può portare una mentalità vincente e grande esperienza, anche se ad ora manca ancora qualcosa per arrivare primi. Dopo Sarri, chi se non lui poteva raccogliere questa sfida? Ancelotti è uno dei pochi che può fare meglio di Maurizio Sarri”.
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