Inter Napoli, chi era “Dede”, il tifoso morto investito (GdS)

Inter Napoli, chi era “Dede”

Inter Napoli verrà ricordata soprattutto per la morte di Daniele Belardinelli, conosciuto come “Dede”, un componente del gruppo ultrà varesino “Blood & Hounor”, letteralmente “Sangue e onore”. Com’è noto, gli ultras del Varese sono gemellati con quelli dell’Inter, ecco il motivo della sua presenza a San Siro.

Secondo la ricostruzione della Questura di Milano, Dede sarebbe stato investito durante l’assalto al pullman dei tifosi napoletani: lui si sarebbe trovato ad assaltare il mezzo dalla parte sinistra e, come detto, sarebbe stato investito da un suv proveniente dall’altra corsia. Secondo il questore Cardona, chi era alla guida del mezzo potrebbe non essersi accorto di quanto accaduto.

Questi sono i fatti. Adesso vediamo chi era Davide Belardinelli. Secondo la moglie: «Era una brava persona, gli volevano tutti bene. Mio marito era solo un grande lavoratore. La casa, le due macchine di proprietà e il furgone sono il frutto del suo lavoro. Se chiedete in giro vi diranno tutti che era una brava persona». Chi siamo noi per dubitare di ciò?

I daspo

Il fattaccio di Inter Napoli è stato solo l’ultimo avvenimento controverso nella vita di Dede. Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, infatti, era stato sottoposto a Daspo (divieto di accesso agli impianti sportivi, ndr) per ben due volte. La prima volta è stata in occasione degli scontri con la polizia in seguito a Varese Lumezzane del 2007, la seconda in occasione dell’amichevole Como Inter.

Nella vita di tutti i giorni, stando a quanto riportato dalla rosea, lavorava dieci ore al giorno presso la Edilfalco, la società con sede in Svizzera e di cui era socio. Il suo lavoro, in sostanza, consisteva nel fare il piastrellista. Inoltre era un grande sportivo: era esperto di “scherma corta” e di MMA. Lascia una moglie e due figli adolescenti.