Eravamo a San Siro ad assistere a Inter Napoli. Insieme a tanti altri non ci siamo vergognati, non abbiamo niente di cui vergognarci. Ma siamo rimasti schifati, questo si. Non solo dalla stupidità dei soliti cori contro Napoli o contro Koulibaly, quanto dalla stupidità di chi li cantava.Ogni persona di medio buon senso presente sugli spalti comprendeva perfettamente che ogni volta che quel suono fastidioso si alzava era un appunto sul taccuino del giudice sportivo. E la logica conseguenza la si è vista con le sanzioni inflitte.
A ben pensare, insieme agli altri 60 e passa mila una cosa da rimproverarci ce l’abbiamo. Quella di non aver coperto quei cori indegni con i nostri fischi, quella di essersi fatti prendere troppo dalla trance agonistica della partita e troppo poco dalla civiltà, quella di essere, in quei momenti, troppo tifosi e troppo poco uomini e donne.
Se insieme agli altri 60 e passa mila avessimo coperto con la nostra disapprovazione quei miserabili e le loro assurde note, li avremmo fatti sentire quello che davvero sono, degli emarginati dal contesto civile. Era nostra responsabilità farli sentire emarginati anche dentro San Siro. Per mille motivi non è successo, e non importa sapere se questo avrebbe evitato le due gare a porte chiuse.
Se solo lo avessimo fatto adesso non avremmo le porte chiuse delle nostre coscienze.