Matteo Politano fin qui le ha giocate tutte: 25 su 25. “Non me l’aspettavo, l’Inter mi sembrava un salto così grande…”, dice alla Gazzetta dello Sport l’ex Sassuolo, diventato in poco tempo uno degli alfieri di Spalletti. Politano ha parlato parecchio alla rosea, ecco qualche stralcio.
Si sente al top?
“Al top non ci si arriva mai. Ho la fortuna di giocare vicino a grandi campioni, non posso che crescere”.
Ok. Dove?
“Nel numero di gol, non ne ho mai fatti tanti, la stagione scorsa al Sassuolo è stata un’eccezione, perché avevo un altro ruolo. Devo cercare di segnare di più, essere più cattivo quando mi capita l’occasione. Su questo sto lavorando tanto”.
Dica una cosa in cui è diverso Spalletti dagli altri allenatori.
“Parla tanto con noi calciatori, la sua idea di calcio ti entra in testa e non esce più. Ho sentito subito la sua fiducia, è uno che ti fa pensare “per questo darò sempre tutto”. Ho vissuto la sua prima Roma da tifoso, per me era un punto di arrivo, è stata una delle Roma più belle di sempre, mi fermavo a vedere di nascosto i suoi allenamenti, erano uno spettacolo”.
Se le dico Stramaccioni?
“Senza di lui non sarei qui. Stavo pensando di smettere con il calcio, dopo un anno senza mai vedere il campo nei Giovanissimi Nazionali. A 16 anni pensavo di prendere un’altra strada. Poi è arrivato lui, dopo un mese ho iniziato a giocare e non ho più smesso. Lo porterò sempre nel cuore”.
Davvero l’Inter può farcela?
“Ci crediamo, il Chelsea è la rivale più forte con cui ce la giocheremo. Ma siamo forti e possiamo arrivare in finale”.
Cosa non è andato col Psv?
“Siamo partiti male e gli avversari hanno trovato la miglior serata del girone. E’ il rimpianto più grande di questi mesi”.
Intanto avete sette punti di vantaggio sul quarto posto.
“La classifica è buona, il nostro obiettivo è avvicinare il Napoli e comunque fare meglio del quarto posto di un anno fa”.
A Empoli si è rivisto Nainggolan, dopo la punizione. Lei è un suo amico, che effetto le ha fatto?
“Radja è fortissimo, per l’Inter è fondamentale, sarà decisivo averlo al nostro fianco. E poi così in ritiro mi diverto di più”.
In che senso?
“Alla Playstation giochiamo sempre a Call of Duty, lui è il più forte di tutti”.
Che effetto le fa avere un presidente come Zhang praticamente coetaneo?
“Fa impressione. Steven è un ragazzo come noi, ma è sempre presente, un riferimento. Mi ricordo il giorno in cui firmai il contratto…”.
Cosa le disse?
“Che l’avevo fatto inc… con il gol a San Siro alla penultima giornata. “Ti dovrai far perdonare”, e mi salutò”.