Barella, ora Sarri ha paura: Inter in perenne pressing
Futuro sempre più ingarbugliato per Nicolò Barella. Il gioiellino del Cagliari sembrava destinato al Chelsea, ma al momento è tutto fermo. L’offerta che si attendeva dai Blues infatti, in Sardegna non è ancora pervenuta. Questo sta a significare che il club inglese adesso non è più convinto al 100% di acquistarlo. A rallentare il tutto, potrebbe essere stata la preferenza del patron Roman Abramovich per Leandro Paredes. Un profilo altrettanto interessante ma meno costoso.
L’eventuale acquisto dell’ex Roma da parte del Chelsea però, sta facendo interrogare un po’ tutti. Nel ruolo di Paredes infatti, Sarri a Londra ha già Jorginho. Quindi, andare ad acquistare l’argentino per poi costringerlo a fare staffetta con l’italo-brasiliano non sembrerebbe una scelta molto logica. L’Inter resta in attesa, ma qualora il Chelsea non si decidesse a sferrare l’attacco decisivo, i nerazzurri potrebbero mettere la freccia e beffare i londinesi.
Barella, l’unico che sorride al momento è Giulini
“Per ora all’operazione stanno lavorando intermediari, l’offerta dei Blues non è stata ancora fatta ma certo non arriverà alle cifre chieste dai sardi. Tanto più che il feeling tra Sarri e Marina Granovskaia, braccio destro di Abramovich, si è già incrinato. Lei ha preso Pulisic senza avvisare lui, e adesso preferirebbe il meno costoso Paredes, che però ha il ruolo di Jorginho. Quindi Napoli e Inter sperano ancora: Giulini gongola, l’asta su Barella è aperta e per vincerla il Chelsea dovrà presentare un’offerta da brividi”.
Questo è quanto riportato dalla redazione di Repubblica. Insomma, vista la foltissima e fortissima richiesta del centrocampista classe ’97, l’unico sicuro di uscire col sorriso da tutta questa storia è il patron del club sardo. A prescindere dalla destinazione infatti, Giulini dalla cessione (seppur a malincuore) del ragazzo, incasserà un tesoretto preziosissimo. Cifre superiori ai 40 milioni di euro, per un club modesto come quello cagliaritano, non sono di certo all’ordine del giorno.