Essere tifosi dell’Inter è sempre emozione, gioia, anche sofferenza e amarezza, ma questo non significa devozione cieca ad ogni evento che viene proposto dai protagonisti. Sta spopolando la moneystory Icardi-Nara-Marotta, ma dal mio punto di vista lo definirei più verosimilmente caso, anzi …casinò Wanda. C’è, o dovrebbe esserci, un limite anche all’esosità, all’ingordigia e all’adorazione del Dio denaro. Vorrei ci fosse, perchè nessuno mi convincerà mai che, aldilà delle quotazioni di mercato, 6-7 milioni l’anno esentasse siano pochi. Sono quei milioni che Maurito e consorte si sono ingoiati anche quest’anno, ma che alla signora Wanda stanno ancora stretti, per celebrare il marito come a suo parere l’Inter dovrebbe. Invece è all’Inter che dovrebbe ancora rimanere per completare la sua ascesa ai vertici, come mostrano gli ultimi dati evolutivi delle prestazioni in Italia e in Champions. I soldi li merita, ma sarà il suo rendimento a convincere l’Inter senza necessità di tribolate trattative.
Maurito ha solamente 25 anni, sta per entrare nel periodo più intenso e luminoso nella carriera di un calciatore. E l’Inter è la società che lo ha portato a salire, anno dopo anno, i gradini di una scala di valori sempre più gratificanti. Ma trovo sia questo il momento più sbagliato per inasprire contrasti sul piano economico, e strizzare l’occhio a fameliche sirene sparse nel firmamento pallonaro. Icardi ha davanti a sè gli anni migliori, in una squadra che è stata recentemente rinvigorita da innesti indovinati (leggi Politano, Skriniar) e dalla rinascita di giocatori come J.Mario e Brozovic. Non solo la squadra, ma anche la società ha compiuto un evidente progresso con l’ingaggio di un dirigente esperto e smaliziato come Marotta. Manca quindi solo qualche tassello finale, all’acquisizione di ingredienti base come la continuità di risultati, l’autostima e quindi la consapevolezza di poter competere ad alti livelli. Per Icardi, ma anche altri, le prossime stagioni potrebbero rivelare che la loro gallina dalle uova d’oro può essere anche a Milano, casinò Wanda permettendo
Una voce, quella di Maurito, troppo spesso coperta dagli acuti del suo agente/moglie. Ho sentore che i tifosi non gradiscano particolarmente il suo buon tacere a favore del quieto vivere in famiglia, ma si può comprendere la sua sensibilità. Quella di un uomo, poco più che un ragazzo, che suppongo si trovi in condizione di gestire un conflitto interiore tra due esigenze esistenziali. Una, il suo desiderio di rimanere, forse anche con 1 milione in meno (!) di ingaggio e sfruttare al meglio l’ambiente ormai a lui familiare. L’altra, quella comprensibile di non porre limiti o intralciare l’attività del suo manager-coniuge, anche per non rischiare di intaccare l’armonia della coppia. Tuttavia, sarebbe buona cosa se trovasse modi e tempi per dare una sua interpretazione personale alla prospettiva che lo attende. Senza usare espressioni “non politically correct”, ma dando la sensazione alla tifoseria che anche lui possieda una sua voce, non solo per bocca di Wanda.