(Inter Lautaro Martinez) Il 5 a 2 al Benevento nel silenzio surreale di San Siro rientra nella normalità del calcio. Il doppio vantaggio dopo sei minuti ha indirizzato la gara sul terreno che Spalletti auspicava per giocare 90 minuti senza troppi patemi in attesa della ripresa del campionato.
E’ stata l’occasione per vedere dopo tanto tempo Icardi e Lautaro Martinez insieme in 4-4-2 richiesto a gran voce da addetti ai lavori e tifosi. Lautaro non ha brillato nel primo tempo, sempre alla ricerca della posizione migliore rispetto al più titolato connazionale. Quando nel secondo tempo Spalletti ha dato il via ai cambi e Icardi è stato richiamato in panchina, il Toro argentino ha avuto a disposizione spazi e occasioni. E ancora una volta non ha tradito le attese. Due gol di buona fattura che rimpinguano l’autostima di un ragazzo che ha già dimostrato di avere colpi per sfondare. I numeri di Lautaro parlano chiaro. Fino ad oggi ha avuto a disposizione 584 minuti, nei quali ha messo a segno 5 gol ed un assist. E’entrato direttamente nelle azioni di un gol ogni 97 minuti giocati.
A 21 anni, alla sua prima esperienza fuori dalla natia Argentina, in un contesto non facile e con un totem come Icardi davanti non è davvero poco. Sono numeri che parlano della sua capacità di sfruttare le occasioni che gli capitano a tiro, dunque della sua freddezza nonostante la giovanissima età. Dati che fotografano la sua capacità di essere al punto giusto nel momento giusto e che lo pongono come un punto di riferimento già consolidato negli equilibri della squadra.
A Spalletti spetta il compito di esaltare le caratteristiche di questo talento, impiegandolo con tempi e modalità adeguati al suo valore tecnico ed economico