Razzismo, Duncan svela dei particolari che avrebbero del vergognoso
Intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, Alfred Duncan ha svelato un episodio di razzismo che lo ha visto protagonista. La piaga della discriminazione (che sia territoriale o per via del colore della pelle di un calciatore) aleggia nel nostro calcio ormai da troppo tempo. Negli ultimi anni infatti, qualche idiota non ha perso l’occasione per offendere qualche calciatore anche nelle partite meno importanti.
Basti pensare all’episodio che coinvolse Kevin-Prince Boateng durante Pro Patria–Milan nel 2013, dove alcuni tifosi della Pro Patria indirizzarono al ghanese dei vergognosi ululati. Infastidito da tutto ciò, l’allora n°10 rossonero scagliò una pallonata in direzione dei tifosi che lo insultavano abbandonando successivamente il campo di gioco. Arrivando al passato recente invece, gli ultimi ad essere stati presi di mira sono stati Koulibaly durante Inter–Napoli e i due granata Nicolas N’Koulou e Soualiho Meité durante Lazio–Torino. In tutto ciò però, ad essere punita è stato solo il club nerazzurro.
Le parole di Duncan
Aldilà dei provvedimenti più o meno equi che si prendono in queste circostanze, il centrocampista del Sassuolo, che oggi affronterà la sua vecchia Inter in un San Siro deserto, ha raccontato un episodio che lo ha coinvolto. “Non l’ho mai detto, ma a me è capitata diverse volte una situazione del genere. Almeno una decina. La prima nelle giovanili dell’Inter. Dai genitori in tribuna. Ho fatto finta di niente ma la cosa che più mi ferì fu pensare al possibile processo di crescita di alcuni ragazzi: se vedo mio padre fare “buu” a un ragazzo di colore, allora da grande lo farò anch’io. Orribile emulazione. Tutto sbagliato”.
Questa la testimonianza dell’ennesimo ragazzo di colore preso di mira da qualche idiota che anziché andare allo stadio a sostenere i propri beniamini, preferisce rompere le scatole a chi sta svolgendo il proprio lavoro.