Estate 2017, dall’Entella arriva un ragazzo alto, già fisicamente formato, con straordinarie doti tecniche e con soli 18 anni. Il suo nome è Nicolò Zaniolo. In quella stagione incanta sia in estate nella amichevoli con i grandi sia poi con la maglia dell’Inter Primavera. A fine stagione saranno 14 i gol, tra campionato e playoff scudetto. E stiamo parlando di un trequartista.
Visto questo straordinario rendimento, sarebbe naturale quantomeno un esordio in prima squadra, no? No, perché Spalletti non lo vede mai. Gli concede la gioia della prima squadra solo in un Atalanta-Inter ad aprile 2018. Gioia che il ragazzo festeggerà – si legge sulla Gazzetta dello Sport – su Instagram. Prima e dopo di quello, il nulla più totale.
E quindi qui nasce il primo “j’accuse” dei tifosi a Spalletti, reo di non averlo mai fatto giocare nella passata stagione e di non aver impedito che venisse ceduto in estate per Nainggolan, che oggi sta deludendo tantissimo. Il ragazzo venuto da Entella invece sta incantando. Il suo primo gol in Serie A racconta tutta la sua classe: finta, portiere e difensore vanno giù e pallonetto dolce a scavalcare entrambi. Vittima il Sassuolo che sabato è uscito, ancora una volta, indenne da San Siro.
E pensare che all’Inter lo aveva portato lui, stregato dalle magie in campo di quel ragazzone che oggi non può godersi più. Stiamo parlando, ovviamente, di Piero Ausilio, architetto dell’operazione Nainggolan sotto la spinta di mister Spalletti. A dire il vero, Zaniolo sarebbe potuto rimanere a Milano. Sì perché la Roma aveva chiesto ad Ausilio altri due giovani.
Lo ha confermato Monchi qualche tempo fa e lo ha ribadito stamattina la Gazzetta dello Sport dicendo che la società giallorossa aveva chiesto ad Ausilio uno tra Radu, Colidio e, appunto, Zaniolo. Radu era già promesso al Genoa (sta facendo benissimo e Marotta pare voglia esercitare il diritto di recompra, ndr), Colidio era a bilancio per 9,4 milioni di euro e quindi avrebbe garantito una minusvalenza. Restava solo Zaniolo, che ha garantito alle casse nerazzurro ben 2 milioni di euro di plusvalenza. E solo Dio sa quanti ne garantirà alla Roma, prima o poi.