Inter, parla Gigi Simoni: “Spalletti? Ogni tanto non lo capisco” (GdS)

Inter, parla Gigi Simoni

Se pensi a una notte di primavera a Parigi e sei tifosi dell’Inter, non puoi che pensare a lui. Se pensi a Iuliano che atterra Ronaldo lanciato a rete e l’arbitro lascia proseguire, non puoi che pensare al “Si vergogni!” gridato più volte all’indirizzo proprio del direttore di gara. Se pensi ad una persona straordinaria con grande garbo e grande educazione, puoi pensare soltanto a lui, a Gigi Simoni.

L’ex allenatore nerazzurro oggi è tornato a parlare e lo ha fatto rilasciando un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport in occasione dei suoi 80 anni. Ha parlato di tutto, dell’Inter che era, che è e che verrà. Tra l’altro non ha fatto mistero che quella nerazzurra è proprio la squadra che ama di più: «Il primo amore è stato il Grande Torino che ho visto da bambino con mio papà. Poi ho giocato nel Toro con Meroni, quando ci chiamavano “i Luigi d’oro” e per questo seguo con simpatia il Torino, anche perché Cairo è sempre stato molto affettuoso con me. E poi nel Torino c’è Petrachi, mio ex giocatore, che è bravissimo. Il vero tifo, però, è per l’Inter, il grande amore professionale. E per tutti i tifosi io sono sempre l’allenatore dell’Inter».

Della sua Inter faceva parte anche Ronaldo, il Fenomeno, e Gigi per lui ha speso parole importanti: «Il più forte che ho allenato. Conservo ancora la sua maglia sporca di fango, dopo la doppietta a Mosca. Ma non dimentico West, che mi manda ancora tartarughine in legno».

“Spalletti? Non lo capisco”

Come detto, ha parlato dell’Inter che era, ora è il momento di parlare di quella che è. Il primo di cui Gigi Simone si “occupa” è il suo collega Luciano Spalletti: «È un buon allenatore, ma a volte faccio fatica a capirlo. Mi piacerebbe vedere Simeone un giorno in nerazzurro, è di un’altra categoria».

Infine un pensiero sul calcio e sui suoi 80 anni: «Non mi stanco mai di vedere il calcio, perché è la mia vita. Mi manca il campo ed è un peccato che non si possa fermare il tempo. Ma ho la fortuna di avere vicino mia moglie Monica e mio figlio Leonardo, che per colpa di Shevchenko è diventato milanista. Così, quando c’è il derby, sono contento in ogni caso: per me o per lui».

Trovate il resto dell’intervista sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi. La Redazione di InterDipendenza vuole porgere i più sentiti auguri a Gigi Simoni per i suoi 80 anni!