(Mercato Inter Spalletti) Il campionato è appena a metà, il mercato di riparazione è alla stretta finale con promesse di fuochi artificiali negli ultimi giorni. Ma discutere sulla panchina dell’Inter è un must che non passa mai di moda, Natale o ferragosto che sia. Oggi è il turno di Panorama per affrontare la vicenda e l’incipit del pezzo fa già capire dove si vuole andare a parare. “Le strade di Inter e Spalletti si separeranno a fine stagione. L’unico modo che l’allenatore toscano avrebbe di proseguire la sua avventura nerazzurra sarebbe legata ad un successo importante…”
E siccome il successo importante (Europa League o Coppa Italia) non è prevedibile, si dà il via alla giostra.
Niente di nuovo intendiamoci, il settimanale non brilla certo per fantasia. Spalletti dovrebbe essere messo alla porta perché ha fatto “bene ma non benissimo” e perché non pochi in società pensano che il vero problema sia lui. Una Champions buona ma senza la ciliegina della qualificazione, un terzo posto per ora tranquillo, “manca però la scintilla, il gioco brillante, la crescita di personalità”.E per chiudere il discorso, sono comunque di Spalletti le responsabilità degli ultimi mercati che hanno visto arrivare in nerazzurro giocatori di grande valore economico ma dal rendimento insufficiente (Vecino e Nainggolan).
Capitolo nuovo allenatore, anche qui niente di nuovo. Due i nomi fatti da Panorama, i soliti Conte e Mourinho. Probabilmente manca il terzo dei re magi (Simeone) solo perché ha rinnovato con l’Atletico pochi giorni fa altrimenti ci sarebbe stato anche lui. Secondo Panorama la primissima scelta sarebbe l’ex CT della Nazionale, il quale però è descritto in fervente attesa di una chiamata dal PSG o dallo United.
Resta dunque lo Special One, che secondo la rivista tornerebbe a Milano di corsa come ha ben fatto capire nelle ultime interviste. “La decisione non verrà presa in tempi brevi ma nemmeno rinviata troppo anche perché ci potrebbe essere un cambio di modulo tattico e quindi altre scelte di mercato da fare”.
Il ritorno di Mourinho sarebbe uno shock non da poco per l’ambiente nerazzurro. A distanza di 9 anni l’alone dello Special non ha mai cessato di volteggiare su San Siro e nei discorsi dei tifosi. Su una cosa ha ragione Panorama: la frequenza con cui il portoghese ha parlato dell’Inter dopo il licenziamento dallo United fa pensare.
Raramente le minestre riscaldate hanno prodotto pietanze appetitose, l’ultimo esempio di Mancini ne è una dimostrazione lampante. Ma è da supporre che, al di là delle scaramanzie, si guardi ad aspetti molto più concreti. Il desiderio di Mourinho di ritrovare velocemente una panchina prestigiosa, per di più dove ha trionfato, potrebbe portarlo a mitigare le sue pretese economiche.
L’immagine di Mourinho continua ad essere un brand senza confini, che smuove milioni di tifosi in tutto il mondo. Una globalizzazione dell’immagine che potrebbe fare decisamente presa sul gruppo Suning, sempre estremamente attento a queste dinamiche.
E infine il dato tecnico/economico. L’Inter che si libererà dai paletti del settlement agreement avrà tra pochi mesi ampia agibilità economica sul mercato. In fin dei conti anche Marotta è arrivato a Milano sulla scorta di questa rinnovata potenzialità, dunque perché non dovrebbe essere Mourinho a ragionare in questi termini? Uno come lui si sistema in un club solo se ha determinate garanzie sugli investimenti, su giocatori da assicurarsi, su strutture adeguate, su ambizioni di andare a comandare da parte della società. Requisiti che potrebbero esserci tutti e portare dunque al ritorno più clamoroso.
(Fonte Panorama)