Inter Lazio è stata una partita importante per Simone Inzaghi, alle prese con il tabù big sfatato solo con i calci di rigore. Ma è stata anche una partita carica di tensione per lui, che infatti è stato espulso per proteste dopo l’intervento assolutamente regolare di Miranda su Felipe Caicedo lanciato a rete.
Alla fine del match il tecnico laziale ha analizzato così la partita: «Questa manifestazione mi piace e, forse, proprio per quello riesco a ottenere buoni risultati. Ma il merito di questo successo è tutto dei ragazzi, li ho voluti ringraziare ad uno ad uno alla fine perché hanno dato tutto e meritato ampiamente una qualificazione che, senza lo straordinario Handanovic di questa serata, sarebbe arrivata già al 90’».
Beh sì, Samir ha fatto delle grandi parate, soprattutto quella su Caicedo, ma l’Inter si è divorata due gol a porta vuota. Di questi, uno è arrivato all’ultimo secondo del secondo tempo: a fallire l’occasione con il destino è stato Lautaro Martinez. Ai punti quindi avrebbe forse meritato la Lazio, ma in campionato questo sarebbe stato un pareggio giustissimo.
Simone Inzaghi che, come detto, è stato espulso per proteste, ha continuato a protestare nel post partita. Ecco le sue parole a riguardo, riportate dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: «Non mi va di parlare del Var dopo un’impresa del genere. Certo, non mi era mai capitato di vedere un’espulsione poi declassata a ammonizione e un rigore fischiato al 122’».
Beh, caro Simone: hanno inventato il VAR apposta. Se l’arbitro in campo sbaglia, il suo collega al VAR gli segnala l’errore e torna sui suoi passi, a seconda di ciò che ha visto. E ieri l’abitro Abisso, se ha sbagliato qualcosa, l’ha fatto contro l’Inter: i due rigori non fischiati sono lì a dimostrarlo.