Dopo la sconfitta di stasera, in casa nerazzurra si riflette sul futuro del tecnico. Dal 29 dicembre 2018 ad oggi 3 febbraio, in un mese la situazione dell’Inter di Luciano Spalletti è precipitata. Dall’ultima vittoria in campionato a Empoli firmata Keita, ai pesanti fischi di questa sera, arrivati al termine della sconfitta subita contro il Bologna. Nessuno si aspettava un inizio di 2019 così complicato. Due sconfitte e un pareggio in campionato, a cui si aggiunge l’eliminazione ai quarti di finale della coppa Italia. L’unica vittoria è arrivata contro il Benevento negli ottavi di finale.
Una crisi accentuata dalla sconfitta subita stasera, contro un Bologna in piena lotta salvezza, con un nuovo tecnico dopo l’esonero di Filippo Inzaghi. Un match che poteva prendere un’altra piega se, dopo solo un minuto, Mauro Icardi avesse segnato la grande occasione capitata. Ma così non è stato, ed è arrivata una sconfitta pesantissima. In questi casi, la colpa è da dividere tra allenatore e giocatori. Che qualcosa non vada è sotto l’occhio di tutti, inutile negare. Nelle ultime uscite si è vista una squadra sfilacciata, spesso spaccata in due. Sono mancate le idee, e la confusione l’ha fatta da padrone. Poco movimento quando il possesso palla è stato dell’Inter, manovra lenta, fattori che hanno aiutato gli avversari ad aspettare i nerazzurri nella propria metà campo, per poi ripartire in velocità.
Dopo stasera, ci sarà da capire se Spalletti sarà ancora l’allenatore dell’Inter. Secondo quanto raccolto dalla redazione di interdipendenza.net, la società nerazzurra ha preso tempo per riflettere. Riflessioni che porteranno ad una decisione domani mattina. Difficilmente potrebbe accadere qualcosa a breve, ossia nelle prossime ore. La situazione è delicata, qualcosa si è rotto, o meglio, sta scricchiolando, e non poco. Nonostante tutto, l’Inter è ancora terza in classifica, in linea con l’obiettivo della qualificazione in Champions League, e ha una Europa League ancora da disputare. Però, è anche vero che, davanti alle ultime prestazioni della squadra, qualcosa deve cambiare. Non per forza il tecnico (deciderà la società), ma un segnale dev’essere dato, per non portare l’ennesima stagione al fallimento.