“La prende Vecino” è ormai un lontano ricordo. Quell’Inter che schiantava la Lazio all’Olimpico e si andava a prendere la qualificazione in Champions League dopo sei anni esiste più. Oggi c’è un Inter che non gira, viene colpita e non reagisce. Le assenze di Politano e Keita hanno sicuramente influito nel momento della squadra, è difficile però pernsare che Perisic e Candreva non fossero sufficienti per battere il Bologna…
Eppure così è, se vi pare. E di conseguenza, come da otto anni a questa parte, si torna a parlare dell’esonero del tecnico, individuato come unico responsabile di questa crisi che conta tre sconfitte consecutive, Coppa Italia compresa. Secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la società avrebbe dato un ultimatum a Spalletti: o si vince contro il Parma o vai a casa.
Nel caso in cui dovesse fallire, non sarebbe El Cuchu Cambiasso a prendere il suo posto in panchina. Secondo la rosea questa ipotesi sarebbe priva di fondamento. E quindi chi al posto di Spalletti? Conte, a stagione in corso, è da escludere perché vuole lavorare dall’inizio. E come lui altri top manager sul mercato (leggasi Mourinho). Tornerà Vecchi? Chi lo sa…
Inter Bologna finisce 0 1, grazie alla rete di Santander. Spalletti si presenta ai microfoni di Sky affranto e deluso. Poi via al summit con la dirigenza, durato venti minuti. In questo summit si è parlato del futuro del tecnico che, secondo alcuni, sarebbe stato tranquillizzato, secondo altri (Gazzetta delllo Sport), sarebbe stato messo alla corde.
Dopo il summit Spalletti sarebbe stato visto abbandonare San Siro da solo e scuro in volto. Chiaro sintomo di una insofferenza che sta vivendo da un po’. Magari dall’11 dicembre 2018, quando il PSV eliminò i nerazzurro dalla Champions. Da lì infatti è cominciato il disastro. Crisi con Icardi, crisi con Wanda, le richieste di cessione, i risultati che non arrivano più. A Parma si farà la storia di Spalletti: o vince o muore.