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I risultati in campo lo condannano, i numeri lo consacrano al top in Italia

Inter News: Ausilio, quante critiche al suo operato

(Inter News Ausilio) Da tempo è nel mirino di molti tifosi, complici i risultati degli ultimi anni. Nelle ultime settimane si sono sollevate addirittura raccolte di firme sui social per chiedere alla società nerazzurra di allontanarlo. Piero Ausilio è nei quadri societari dell’Inter da oltre 20 anni, dal 2010 è Direttore Sportivo, insieme a Zanetti è il simbolo della continuità nerazzurra dall’epoca morattiana alla gestione Suning.

I tifosi gli rimproverano errori marchiani di mercato, oltretutto commessi in anni in cui le finanze nerazzurre ed il FFP imponevano un utilizzo ottimale delle scarse risorse a disposizione. Che poi proprio infime non erano, se andiamo a rivedere alcuni esempi. Kandogbia 30 milioni più bonus, Candreva 21, Gagliardini 25, Vecino 24, tanto per restare a nomi eccellenti. Gabigol (30 milioni ) e Joao Mario (oltre 40) sono arrivati durante la sua gestione, anche se i due affari non furono voluti e trattati da lui ma da Kia Joorabchian. Ma nell’immaginario collettivo restano altri nomi. Dodò, Jovetic, Felipe Melo, Podolsky, M’Vila, tanto per citarne alcuni tra quelli che più hanno rovinato i sonni dei tifosi. Fino alla ciliegina finale, il nulla osta all’acquisto di Nainggolan ed alla contemporanea cessione di Zaniolo alla Roma.

Numeri da top

I risultati sportivi dell’Inter di questi ultimi li conosciamo tutti, dunque il pollice verso per il DS nerazzurro potrebbe essere la logica conseguenza di anni senza coppe (con esclusione dell’ultimo ovviamente), di campionati già finiti a gennaio, di prestazioni che hanno sollevato le proteste anche tangibili di tutto il Meazza.
Poi però il rovescio della medaglia parla tutt’altra lingua.

Il sito Tranfermarkt.it ha pubblicato oggi una approfondita analisi sui valori odierni delle rose della serie A (clicca qui), evidenziando per ogni società l’aumento rispetto ai prezzi di acquisto di tutto il gruppo. I dati parlano chiaro, la rosa dell’Inter vale oggi 582 milioni di euro circa, seconda solo alla Juventus , che con CR7 veleggia verso gli 800. Ma il dato più interessante è un altro. Il valore del gruppo nerazzurro odierno è cresciuto rispetto ai prezzi di acquisto dei giocatori di ben 322 milioni di euro, in poche parole ciò che oggi vale 582 è stato acquistato a 260. Il dato è sensibilmente superiore addirittura a quello della Juventus (che cresce di 309 milioni) ed è secondo solo a quello del Napoli (+336 milioni circa).

Sintesi necessaria: trasformare i valori in successi

Dunque Piero Ausilio può legittimamente vantare risultati economici straordinari, al di sopra di qualsiasi previsione in merito. Ciò detto, è di tutta evidenza che il dirigente di una squadra di calcio deve essere valutato sulla sintesi dei risultati sportivi e di quelli economici, e dunque se non è tutto da buttare l’operato di Ausilio sul mercato non è neanche il caso di gridare al miracolo per i valori della rosa.

Una cosa non può essere sottaciuta. Nel 2015, quando Thohir firmò il settlement agreement con l’Uefa, la situazione di bilancio dell’Inter era vicina alla catastrofe. L’Inter dovette accettare condizioni durissime per garantire la sistemazione dei conti. Tutti sapevano che in quel momento di apriva un capitolo di sacrifici che sarebbe stato estremamente doloroso per l’immagine della società e per i risultati sul campo.

Oggi quel periodo si sta chiudendo, l’Inter viaggia ben oltre i 300 milioni di ricavi, le perdite sono state ricondotte a livelli fisiologici, dal prossimo giugno le manette del settlment saranno un lontano ricordo. In questo scenario, il dato proposto oggi da Transfermakt appare come una medaglia lucente che Ausilio può appendersi al petto. Un riconoscimento che però di certo non basta ai tifosi e che il DS nerazzurro ha ora l’obbligo di trasformare in risultati tangibili anche sul campo. Perché per i tifosi il bilancio è bello, ma vincere lo è senz’altro di più.
Fonte : Transfermarkt.it