La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, esalta la prestazione di Lautaro Martinez, match winner contro il Parma. L’attaccante argentino, a due minuti dal suo ingresso ha regalato all’Inter un successo che mancava da troppo tempo.
Finalmente i nerazzurri hanno visto il Nainggolan tanto cercato quest’estate: l’anima selvaggia capace di accendere la squadra, “il trampolino per le punte che mancava”. E’ stato l’unica scintilla di un primo tempo spento, ha trascinato la squadra anche a inizio ripresa, firmando il primo tiro in porta, e al 34’ ha innescato il gol-partita di Lautaro, entrato due minuti prima. Nainggolan e Spalletti, autore del cambio buono, i due grandi imputati della crisi, per una notte almeno, sono passati dalla parte dei bravi. Serviranno una serie di conferme per parlare di inversione di rotta e di guarigione.
La rosea sottolinea che “L’unico pregio dell’orribile primo tempo dell’Inter è la coerenza. Una prestazione in linea con le prime tre giornate del ritorno. Spalletti conferma il 4-2-3-1, ma schierando un centrocampista, Joao Mario, e non un esterno, alla periferia del tridente. E questo spiega in parte la stitichezza creativa.”
Dopo il mancato arrivo di Modric (o di uno simile), la costruzione centrale, affidata al solo Brozovic, è la lucuna cronica, strutturale della squadra, confermata anche ieri da un’uscita della palla impacciata e triste.
Nella serata in cui la Var sbandiera via un gol di braccio di D’Ambrosio (9’), crescono tutti i nerazzurri, tranne Icardi che pasticcia tutto ciò che gli arriva. L’Inter carica il pugno e aspetta solo il momento buono. “Glielo detta Spalletti con il cambio buono: Lautaro per Joao Mario. A due minuti dall’ingresso, il Toro raccoglie il cioccolatino del Ninja e lo scaraventa in rete (34’). Vecino e Brozovic (palo) sfiorano il raddoppio. Ma non serve un altro gol. Handanovic non trema mai. Il Parma non c’è più”.
Fonte: Gazzetta dello Sport