Cosa resta dopo Parma Inter? Di sicuro tre punti fondamentali per l’andamento della stagione e scusate se è poco.
Restano i primi segnali di vita di Nainggolan, in campo e fuori. Sul terreno del Tardini, specialmente nella ripresa si è intravisto il giocatore che tante volte ha massacrato l’Inter quando vestiva la maglia giallorossa.
Resta Lautaro Martinez sempre più convinto e decisivo, adesso anche fuori casa, altro che bluff.
Resta Icardi con tutti i suoi problemi. Contratto o no, dopo 109 gol con la maglia nerazzurra forse è il caso di aspettare, di avere un po’ di pazienza con chi ha tolto tante volte le castagne dal fuoco. Periodi neri li hanno vissuti tutti i grandi bomber , lui non è da meno. Scendere dal su carro adesso è di gran moda, il problema sarà risalirci appena riprenderà a segnare.
Resta Spalletti, ma resta davvero, visto che ha salvato una panchina altrimenti traballante. Tutto a posto, tutto è bene quel che finisce bene? Nemmeno per sogno. Il richiamo del mister ai direttori per chiudere una volta per tutte la vicenda contrattuale di Icardi è l’ennesima frecciata dell’allenatore ai suoi dirigenti, Marotta in primis, evidentemente.”. La prima parte della risposta dell’Ad di oggi suona quasi come una minaccia: “Per quanto riguarda ciò che ha detto Spalletti, mi sono sentito al telefono con lui e avrò modo di parlarne oggi o domani mattina.” Salvo poi aggiungere un più rassicurante “Questo non può generare un caso. Sono situazioni che gestiremo nel migliore dei modi e nell’interesse di tutti”.
Più che parlarsi in Corso Vittorio Emanuele, questi sembrano parlarsi sui giornali, e non è un bel segnale. Qualcuno la chiama trasparenza. Ma quando Marotta era a Torino c’era tutta questa trasparenza? No, vero? Già questo è da solo un ottimo motivo per preoccuparsi. Se non vanno d’accordo Icardi e Perisic è un conto, se a strattonarsi in pubblico sono allenatore, Ad e Ds, la cosa puzza parecchio. Specialmente per Spalletti, che molti sostengono andare a ruota libera davanti ai microfoni sapendo già di essere in procinto del capolinea della sua esperienza milanese.
Conclusioni: nessuno si illuda che i problemi dell’Inter siano finiti al Tardini, il gol del Toro ha rimesso a posto la situazione della classifica più che quella della squadra. L’assenza di qualità in mezzo al campo resta una pietra al collo, ma se il Ninja torna ad essere un giocatore vero il tempo per mettere una pezza c’è ancora. Spalletti e Marotta facciano il loro gioco, ai 60 mila e passa che riempiono San Siro a questo punto della stagione importa poco se si fanno le fusa o se si tagliano la gola. Ci portino in Champions e poi abbracciamoci e vogliamoci tanto bbbene, direbbe un Caressa d’annata.