Spalletti, corsi e ricorsi storici: all’Inter come alla Roma (CdS)
Spalletti, corsi e ricorsi storici
Il secondo anno di Spalletti all’Inter sembra così simile all’ultimo anno del tecnico toscano alla Roma. E’ questo il parallelo che traccia l’edizione odierna del Corriere dello Sport. Nell’ultimo anno in giallorosso però le tensioni iniziarono già durante il ritiro. Tutta colpa delle parole di James Pallotta, presidente della Roma, che disse di aver rinnovato il contratto a Totti per fargli fare un’ultima stagione da calciatore.
L’allora tecnico giallorosso ribattè al presidente dicendo che per lui poteva anche giocare un altro anno e che lui e qualche giornalista stavano spingendo per far ritirare Totti. “Er Pupone”, come lo chiamano a Roma, sarà uno dei problemi più grossi che il tecnico di Certaldo dovrà affrontare nel suo ultimo anno all’ombra del Cupolone.
Infatti, poco dopo dichiarò che se Totti avesse smesso lui sarebbe andato via anche avesse vinto il Triplete. E infatti così è stato: Lucio all’Inter e Di Francesco alla Roma. A fine stagione le squadre gioiranno entrambe, per gli stessi motivi. Ma per gli stessi motivi Spalletti si trova in difficoltà in nerazzurro: la gestione di un caso.
Ha lo spogliatoio dalla sua parte
La grande differenza tra lo Spalletti di Roma e quello dell’Inter è la gestione dello spogliatoio. Nella sua avventura nerazzurra non ha avuto problemi con nessuno, eccezion fatta per Lautaro Martinez, redarguito a causa degli sfoghi social del padre.
A Roma invece Perotti – si legge sul Corriere dello Sport – avrebbe chiesto la cessione se il tecnico di Certaldo fosse rimasto; Dzeko battibeccò pubblicamente con Spalletti in occasione di un Pescara-Roma, quando fu sostituito senza che avesse segnato: era il lizza per diventare il capocannoniere. Insomma, ci sono molte similitudini tra l’ultimo anno a Roma e l’ultimo (?) all’Inter, ma anche molte differenze.