Tsunami Marotta Icardi, adesso alibi finiti per tutti

Volano i cocci con Icardi e Wanda Nara

Tsunami, armageddon, resa dei conti finale, questi i titoli giusti per la giornata di oggi in casa Inter. Il tavolo è stato rovesciato, Marotta ha picchiato duro, Icardi ne esce con le ossa rotte e resterà a casa a curarsele anziché andare a Vienna. Per sua volontà, dicono le ultime voci e tanto per non farsi mancare niente.

Wanda Nara potrà festeggiare San Valentino con il suo amato a Milano, magari ripensando a tutti gli errori degli ultimi mesi. Appalusi e urla di sdegno si suddividono nei commenti dei tifosi, ma non è questo che ci preme in questa sede. Icardi e la sua moglie-agente con i loro atteggiamenti sapevano di tirare la corda al limite e se non lo avevano capito, specie dopo l’arrivo in dirigenza di Marotta, peggio per loro.

E l’Inter?

E in tutto questo parapiglia, l’Inter come ne esce? Che succede all’Inter? Indiscrezioni, voci di riporto e di qualche protagonista fotografano uno spogliatoio nerazzurro ridotto ad un Vietnam ai tempi della guerra. Una guerra tra bande, alleanze di tutti contro uno o forse meglio di tutti contro tutti. E tutto sotto la luce dei riflettori della stampa e dei social, che adesso ovviamente sguazzano felici come una papera nello stagno.

E’ lecito attendersi che chi ha preso le decisioni così dirompenti abbia calcolato tutto, con grande attenzione e grande lungimiranza, dopo aver acceso il fuoco l’incendio va spento ed i danni vanno riparati e va gestita la ricostruzione.

Se davvero Icardi era la pecora le nera di un gruppo unito e coeso, la società ha fatto bene a prendere le misure odierne, e altrettanto bene farà a sanzionare come si deve il rifiuto dell’argentino di partecipare alla trasferta di Europa League. La risposta principale a questo interrogativo è attesa dalla squadra, cui ora sono venuti meno tutti i possibili alibi dietro i quali nascondere le prestazioni penose dell’ultimo mese. Marotta ha fatto il suo all in su questo, le risposte sono attese già fin da domani, sul campo e anche in sede.