Icardi sta vivendo questi giorni da autentico separato in casa, in una situazione che vede una rottura che per certi versi appare insanabile. La situazione riguardante il rinnovo contrattuale, le dichiarazioni della moglie-agente, e il clima nello spogliatoio hanno portato la società a prendere la decisione di togliere la giocatore la fascia da capitano.
Ciò che è accaduto nei giorni successivi è storia nota. Dapprima Icardi si è autoescluso dalla trasferta di Vienna, poi, per un presunto infortunio, ha deciso di saltare anche la gara di domani, contro la Sampdoria.
Il Corriere dello Sport questa mattina ha messo in luce un aspetto della questione che finora non era stato considerato. Tra circa un mese il campionato si fermerà per lasciare spazio alla nazionale. L’Argentina disputerà due amichevoli, alle quali Icardi, se infortunato, non potrà prendere parte.
Inoltre in estate inoltre si disputerà la Coppa America. E se l’ex capitano dell’Inter non dovesse giocare da qui a fine giugno difficilmente sarà convocato dalla sua nazionale. Icardi rischierebbe quindi di perdere un treno che aspetta da tanto tempo. Il cambio generazionale post mondiale che sta vivendo l’Argentina aveva portato la punta finalmente ad essere convocata dal suo CT.
Il protrarsi di questa situazione però potrebbe complicare le ambizioni di Icardi. E questo aspetto forse non era stato considerato dal giocatore.
Intanto il presidente dell’Inter Steven Zhang sta per fare ritorno dal suo viaggio in Cina. Il rapporto tra lui ed Icardi è sempre stato speciale, ed impostato sulla base della sincerità e di dialoghi schietti. E’ più che lecito aspettarsi quindi un dialogo a quattrocchi tra i due.
E chissà che Questo incontro possa aiutare a creare un clima di distensione intorno a questa situazione che al momento appare irrimediabilmente compromessa. Difficile pensare che Icardi possa far leva sull’ascendente che ha sul suo presidente. Quest’ultimo infatti in settimana non era presente a Milano, ma a distanza ha comunque scelto di sostenere le decisioni dei dirigenti.