Dopo quello che è successo, la società ha fatto bene ad usare il pugno di ferro con Icardi, questo il giudizio della quasi totalità dei tifosi. Impossibile non concordare. Ma, ci chiediamo, l’abilità di un management si valuta dalla forza con cui reprime atteggiamenti fuori dai regolamenti oppure dalla capacità di anticipare i problemi, di evitare che esplodano come bombe a mano arrivando a turbare l’armonia della squadra, a creare frizioni con lo staff tecnico e, non ultimo con il mondo dei tifosi?
E’ giudizio di tutti che Icardi non si sia allenato con il gruppo in questi ultimi giorni per uno stop diplomatico piuttosto che per effettive esigenze fisiche. E allora perché aspettare ieri per attivare la diplomazia? Prima della trasferta di Vienna, tanto per intendersi, le parti potevano e dovevano ritrovarsi in un ufficio in una località sperduta, più lontano possibile da orecchie indiscrete, telecamere e microfoni. E lì darsele e dirsele di santa ragione in una riunione ad oltranza, dalla quale uscire solo con una soluzione definitiva.Al punto in cui siamo diventa perfino secondario QUALE soluzione, essendo indispensabile LA soluzione, per salvare la faccia alla società e preservare il valore economico del giocatore in vista di un eventuale trasferimento definitivo la prossima estate.
Così non è stato, l’Inter è ancora una volta in pasto ai leoni, la sua immagine violentata. La sensazione è che i problemi si stiano avvitando, che non ci sia l’idea precisa di cosa stia succedendo e soprattutto di come uscirne senza creare danni enormi alla stagione della squadra ed alla proprietà.
Tutti quelli che in queste ore parteggiano per Marotta o per Icardi, per Spalletti o per Wanda Nara tralasciano per la maggior parte i destini dell’Inter. Sia chiaro, qui nessuno si immola al grido “o Icardi o morte”, qui si valuta solo quello che l’argentino ha fatto in questi sei anni con questa maglia. Togliamo i suoi gol e vediamo cosa rimane di queste sei stagioni.Ma per sputare su 120 gol in cinque anni bisogna avere tanta lungimiranza, grande coraggio e un po’ di fortuna, altrimenti diventa un salto nel vuoto.
Il coraggio di privarsi di un finalizzatore come pochi altri a giro per il mondo, la lungimiranza di individuare fin da subito qualcuno che lo sostituisca degnamente, il fattore C indispensabile affinchè il sostituto entri subito nel meccanismo e inizi a snocciolare 25 gol a stagione.
Come se ne esce? Qualcuno pensa davvero di consegnare Icardi alla tribuna fino al 2021, anno della scadenza del suo contratto attuale? Di suicidi, tecnici ed economici l’Inter ne ha già sofferti abbastanza. Icardi faccia un passo indietro e chieda scusa alla squadra, Wanda Nara faccia tanti passi indietro quanti sono stati i suoi post inutili ed offensivi, la società faccia un passo avanti. Allungare la farsa è da stupidi, una tregua di quattro mesi è obbligatoria, c’è da portare a casa la Champions, questa è l’unica cosa che conta. E poi ognuno per la sua strada. Se questo deve essere il finale, che sia. Paratici, nel frattempo, si frega le mani e ringrazia. Anche i tifosi sapranno chi ringraziare.