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Giovanni Capuano sul sito di Panorama analizza oggi con grande lucidità il rinnovato clima di scontro che nelle ultime settimane è tornato a caratterizzare i rapporti tra Inter e Juventus. L’analisi ruota intorno ad un concetto principale: i soldi. Non c’entra Icardi, non il mercato, se non in via assolutamente residuale.
La competizione sul campo non esiste da anni, troppa la distanza dei valori tra le due squadre. E’ il profilo economico che conta per Capuano, e i numeri parlano di situazioni ben diverse da quelle sportive.
La Juventus che riapre il capitolo Calciopoli, Paratici che a sommo studio e con timing perfetto entra a gamba tesa nella vicenda contrattuale di Icardi sono segnali di una strategia precisa, tesa a rintuzzare il salto di qualità che l’Inter sta facendo sul piano delle potenzialità economiche. E che potrà aumentare ancora da qui a poche settimane , quando saranno esauriti gli effetti del Settlement agreement.
Marotta sa come si muove la corazzata torinese, Marotta vuole sua rivincita, ha scelto Milano proprio per questo. Anche da qui il brusco rialzo della temperatura, con Godin subito soffiato ai bianconeri a parametro zero. Ma torniamo ai numeri di cui parla Capuano. La Juventus sta mettendo nel motore somme impressionanti, l’operazione CR7 di pochi mesi fa, il bond di 175 milioni emesso negli ultimi giorni ne sono una testimonianza. Tutto per inseguire le big europee che stanno ancora un piano sopra in termini di ricavi e di capacità espansiva.
E l’Inter? “L’Inter si trova al piano di sotto, ma ha potenzialità per inseguire la rivale, soprattutto adesso che i vincoli del Fair Play Finanziario Uefa si faranno meno stringenti. Oggi la Juventus è una società che fattura una volta e mezza l’Inter: 504 contro 347 milioni di euro. Ha lo stadio di proprietà e l’area della Continassa in cui sta sviluppando altro business. Suning accelera sul progetto nuovo San Siro e insieme al Milan vuole fare la stessa cosa intorno all’impianto del futuro.”
Se la Juventus ha un monte salari di 233 milioni, l’Inter è ancora a 119, frutto avvelenato delle stagioni con il FFP davanti alla scrivania.
La potenza di fuoco, come definisce Capuano la somma di ingaggi e ammortamenti, vede ancora in grande vantaggio i campioni d’Italia, 207 milioni per l‘Inter contro i 341 della Juventus. “Attenzione, però, perché i numeri dicono anche altro. Intanto che il modello gestionale dell’Inter pre-Marotta lascia margini di manovra in crescita. Come? Ad esempio cominciando a vendere anche i top player per reinvestire e aumentando l’incidenza della ‘potenza di fuoco’ rispetto al fatturato; a Torino è del 67% – valore costante in questi anni – mentre a Milano non arriva al 60%….
Discorsi difficili da digerire per il tifoso medio, ma che portano dritti a un paragone suggestivo e indicativo. L’Inter di oggi è molti simile alla Juventus del’estate 2015. Stesso fatturato totale (347 contro 348 milioni), minor uso di plusvalenze (58 contro 114) e potenza di fuoco utilizzata con maggior prudenza (207 contro 233), anche per rispettare i dettami dell’Uefa.”
L’Inter di Zhang è pronta ad affrontare il mercato del dopo Settlement con la libertà di manovra ritrovata. Magari non arriveranno schiere di top player ma l’aumento dei ricavi, i proventi della Champions, la possibilità di alzare il monte ingaggi formeranno un mix assai attraente per molti giocatori di primissima fascia in Europa.
“Nell’estate del 2015 a Torino partirono Tevez e Vidal ed arrivarono Dybala, Khedira, Mandzukic e Alex Sandro con in più il prestito di Cuadrado. Un mercato che pesò per 114 milioni di euro sul bilancio del club e garantì un nuovo salto di qualità, quello che l’Inter è pronta a fare e che riaccende la rivalità sull’asse Milano-Torino.”
Il modello Marotta pare destinato a ripetersi, i tifosi si augurano che ciò accada anche per i risultati.
Fonte Panorama.it