MOVIOLA FIORENTINA INTER- Le pagine della Gazzeta dello Sport dedicano questa mattina un grande spazio alla moviola della partita più controversa della serie A. L’arbitro Abisso di Palermo ha dovuto ricorrere all’aiuto della VAR per ben 3 volte e per altre 2 è stato necessario il silent check.
Si spiegano anche così i 7 minuti di recupero che hanno reso Fiorentina Inter la partita più lunga del nostro campionato. La VAR ha aiutato l’arbitro a cambiare due decisioni, ma sull’ultima Abisso ha confermato ciò che aveva visto in campo, mandando su tutte le furie Spalletti e l’Inter.
Andiamo con ordine. Dopo soli 17 secondi la Viola passa in vantaggio, sfruttando un piazzamento difensivo nerazzurro non certo ottimale. In questo caso Abisso viene richiamato da Micheal Fabbri, designato al VAR, per aspettare qualche secondo in modo da verificare la posizione di Chiesa. Dopo poco viene confermato giustamente il gol.
Passano solo 5 minuti e l’Inter pareggia sugli sviluppi di un corner. La palla viene respinta dalla difesa Viola e Nainggolan ributta la palla sul secondo palo dove Vecino la scarica in rete al volo. Anche qui è necessario un silent check per verificare la posizione dell’uruguagio. Passano ben 3 minuti, ma alla fine il gol viene convalidato.
Il secondo tempo è una girandola di emozioni. Al minuto 5 Abisso ferma il gioco e si dirige al monitor. Nessuno capisce il perchè, ma pochi secondi prima Edmilson colpisce con un braccio la palla, nel tentativo di anticipare Vecino. Bastano pochi secondi e Abisso assegna il rigore all’Inter.
Al minuto 15 Biraghi trova il gol con una bordata dal limite dell’area, ma anche qui Fabbri avvisa il collega di un presunto fallo di Muriel su D’Ambrosio poco prima. Veloce review e gol giustamente annullato. Evviva la VAR verrebbe voglia di dire, ma la giornata di Abisso non è finita.
Nei famosi 7 minuti di recupero, la Fiorentina lancia lungo su Chiesa che va a contrasto su un rimbalzo del pallone con D’Ambrosio. Difensore colpito che va a terra, ma Abisso non fischia. Il terzino nerazzurro si rialza in fretta e furia e sul tentativo di imbucata per Pjaca, si oppone con il corpo, deviando il pallone. Abisso non ha dubbi ed indica immediatamente il dischetto.
A velocità normale il movimento di D’Ambrosio pare evidenziare un tocco di braccio, ma anche in questo caso Fabbri richiama il collega poichè ravvisa la possibilita di un “chiaro ed evidente errore di valutazione”. Anche in questo caso Abisso va a rivedere l’episodio e le immagini sembrano chiare: pallone che colpisce il petto del difensore e rigore da togliere. Purtroppo non è dello stesso avviso l’arbitro che rimane sulla sua decisione iniziale concedendo il rigore.
Poteva essere la giornata perfetta della VAR, ma la pressione accusata dall’arbitro Abisso non ha permesso di mandare in archivio una giornata senza polemiche, ed anzi, ha dato il via al circo mediatico intorno all’utilizzo di questa tecnologia.