Il cinismo diabolico di Marotta, Icardi ha abboccato all’amo
INTER ICARDI – 26 dicembre, l’Inter sconfigge il Napoli al termine di quella che forse è stata la gara più convincente della stagione nerazzurra. Tre giorni dopo la banda di Spalletti espugna il Castellani di Empoli prima dello stop per le ferie invernali. In quel momento l’Inter è a 5 lunghezze dal Napoli, mette la Lazio di 7 punti, il Milan a 8 la Roma addirittura a 9. Il rompete le righe di fine anno avviene in un clima di entusiasmo e serenità. Ma forse la calma è solo apparente. Due settimane prima Beppe Marotta aveva assunto le redini operative della società, il clima stava cambiando senza che nessuno se ne accorgesse. Probabilmente la vicenda Icardi nasce in quelle ore, quelle di oggi sarebbero solo le conseguenze di decisioni prese a quell’epoca.
Ne parla il sito Repubblica.it, ricostruendo uno scenario che parte da lontano, organizzato in maniera diabolica dal nuovo Ad nerazzurro che avrebbe deciso la cessione del bomber argentino ben prima del caos di queste ultime settimane. Secondo Repubblica il rinnovo del contratto di Icardi non è mai stata una priorità di Marotta, andando a scadenza nel 2021. La plusvalenza che la clausola rescissoria garantisce è enorme, visto che gli ammortamenti annuali hanno quasi azzerato il valore di bilancio dell’ex capitano.
Il cinismo di Marotta
“Quando parte della squadra non ha più riconosciuto la leadership di Icardi, adducendo come causa le dichiarazioni in libertà di Wanda sui social e in tivù, Marotta ha usato il cinismo”. Il puzzle dell’ex dirigente bianconero si stava componendo, tutto si stava incastrando alla perfezione, c’era un solo aspetto che poteva rappresentare una variabile impazzita: i tifosi. Come avrebbero reagito di fronte all’ipotesi di una cessione del giocatore più importante della squadra? 120 gol in cinque non si vendono senza timore di polemiche, il ricordo dello scambio Guarin-Vucinic fallito per la protesta del popolo nerazzurro è ancora vivo.
Ecco dunque che la vicenda della fascia da capitano diventa non la miccia che ha fatto esplodere la bomba ma un tassello preciso nella strategia di Marotta.
Prosegue Repubblica: “Il capitano degradato non ha accettato il declassamento, si è ammutinato e depresso: ora diventa più semplice farne digerire ai tifosi la vendita a prezzo ribassato. Magari perfino alla detestata Juventus, che con Dybala a bilancio a giugno per 16,7 milioni potrebbe fare a sua volta una notevole plusvalenza. Il diabolico scambio tra argentini non è impossibile, anche perché cedere all’estero Icardi non è facile.”
Un quadro che ribalta posizioni personali, convinzioni che hanno generato fiumi di polemiche sui social. Marotta, da dirigente navigato, avrebbe preparato tutto in maniera scientifica. Quando si è trattato di gettare l’amo lo ha fatto senza pietà. Icardi con la sue reazione ha abboccato, il suo destino nerazzurro è stato segnato in quel momento.
Fonte Repubblica.it