Allegri e l’Inter, un matrimonio, secondo qualcuno, che potrebbe celebrarsi la prossima estate. Che il tecnico livornese rientri nelle grazie di Beppe Marotta è risaputo, ma non si può ancora parlare di trattativa.
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È tempo di toto allenatore, e si passa con la medesima facilità con la quale si cambiano magliette sudate d’estate, da Mourinho a Conte, senza dimenticare Allegri o Pochettino. Beppe Marotta ha molto apprezzato la delicata gestione dello spogliatoio da parte di Spalletti, anche se, questo è un dato di fatto, a contare sono sempre i risultati.
L’Inter tramortita a Cagliari non è piaciuta ai vertici nerazzurri, che non si capacitano di un andamento da gamberi. L’Inter passa con una disarmante facilità dalle stelle alle stalle.
Un passo avanti, due indietro, e tanti punti di vantaggio su Milan e Roma gettati alle ortiche. Un discorso, quello Champions League, che avrebbe dovuto essere chiuso da un pezzo. Quello scudetto, invece, non si è mai aperto. L’Inter ha arrancato sin dall’esordio di Reggio Emilia.
Se per il tricolore nessuno si strapperà i capelli, non centrare la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie rappresenterebbe un clamoroso fallimento.
Allegri non sarebbe il primo a passare direttamente dalla pachina bianconera a quella nerazzurra. Gli ultimi due sono stati Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi. Il primo ha vinto e convinto. Lo scudetto dei record è ricordato da tutti come un autentico capolavoro, a cui bisogna aggiungere una Supercoppa Italiana ed una Coppa Uefa.
Marcello Lippi si ritrovò ben presto a fare la conta con numerosi infortuni che ne alterarono la formazione tipo che aveva in testa. Il tecnico viareggino, futuro campione del mondo, non convinse mai appieno. A Torino era abituato a lavorare a stretto contatto con Giraudo, Bettega e Moggi, e con loro sarebbe tornato al successo qualche stagione dopo.
Allegri, qualora arrivasse all’Inter, avrebbe un grande vantaggio. Ritroverebbe Beppe Marotta, con cui ha lavorato e vinto all’ombra della Mole Antonelliana. Lo stesso discorso, naturalmente, varrebbe per Antonio Conte, stuzzicato dall’idea di ripercorrere in nerazzurro le medesime orme del suo antico maestro Trapattoni.
Le porte dell’Inter per il tecnico di Certaldo sono tutt’altro che chiuse. Le chance di una riconferma non sono ridotte al lumicino, ma più passano le giornate di campionato, più le speranze di rivederlo in sella per la prossima stagione, si affievoliscono. Spalletti è artefice del proprio destino. Dovrà centrare la qualificazione in Champions League e disputare un’ottima Europa League. Competizione nella quale l’importante è vincere, non partecipare.
Immagine tratta dalla rubrica “Zitti…zitti”-ASI