INTER ICARDI – Ieri nuovo incontro tra l’avvocato Nicoletti e Mauro Icardi. L’Inter vuole reintegrare al più presto in campo l’attaccante, ma l’argentino rientrerà solo a determinate condizioni. L’incontro di ieri non è stato risolutore, serviranno altri passi avanti nei prossimi giorni. La Gazzetta dello Sport, in edicola stamane, riporta i tre nodi principali da sciogliere. Tre ostacoli da superare per riportare in squadra Icardi.
Il motivo principale per il quotidiano è il seguente: “L’argentino non pretende più di riavere indietro la fascia, ma vorrebbe avere una spiegazione, possibilmente pubblica, dei motivi che hanno portato alla degradazione e alla scelta di Handanovic. Punto che è stato rigettato da parte del club, con fermezza: non c’è bisogno di alcuna spiegazione. E poi vuole una riabilitazione pubblica sul piano della reputazione, per far passare il concetto che Icardi è un professionista esemplare e che il ruolo di spacca-spogliatoi proprio non gli si addice”.
Secondo la rosea, “nel rapporto con lo spogliatoio. Icardi sostiene di non aver nulla da chiarire con i compagni, anzi di non aver grossi problemi con la maggior parte della squadra, eccezion fatta per i croati e il neo capitano Handanovic. Dall’altra parte, i compagni di Maurito aspettano ormai da settimane un gesto, una spiegazione: basterebbe poco, ma quel poco fin qui Mauro l’ha sempre evitato.
Ieri per dire, alla Pinetina, l’ex capitano ha svolto la consueta seduta di fisioterapia, poi ha pranzato con Cedric ed è filato via. Qui è pronto ad arrivare in soccorso Marotta, che con alcuni uomini dello spogliatoio nerazzurro starebbe già preparando il terreno per il rientro di Mauro. Della serie: non c’è bisogno di essere amici, ma se si lavora per una causa comune ci si può anche sopportare”.
Il rapporto con Spalletti è ai minimi storici. “L’altro angolo da smussare è quello relativo al rapporto tra Icardi e l’allenatore. Maurito non ha gradito le ultime uscite del tecnico nei suoi confronti, specie queste parole del post partita: «Lui lunedì ha raccontato di aver ancora male, mi ha detto “Ve lo dico io quando ricomincio”. Non so altro, dovete domandare al direttore (Marotta, ndr)». Icardi avrebbe preferito un maggior tatto, in questa fase.
Se da una parte apprezza il lavoro di diplomazia che sta facendo il club sul piano della riabilitazione, dall’altro vorrebbe che Spalletti facesse lo stesso. E che in qualche modo lo riaccogliesse a braccia aperte senza soffermarsi troppo su ciò che è stato in passato. D’altro canto, però, ci sono anche le esigenze del tecnico, preoccupato del fatto che Icardi possa esser dipinto come il salvatore della patria, con il rischio di sminuire il lavoro portato avanti dal resto del gruppo. E quindi, una volta riavuto in squadra Icardi, lo stesso Spalletti potrebbe optare per un paio di iniziali panchine”.
“Il dolore al ginocchio destro non impedisce a Icardi di correre sul tapis roulant ormai da diversi giorni. La partita però manca ormai dal 9 febbraio. E non è scontato bastino 3-4 giorni per essere pronto a giocare dall’inizio. Ecco perché il tempo che passa non fa che peggiorare la situazione. Presto che è tardi, è il caso di dire. Serviranno altri incontri, magari già oggi o domani. L’Inter ha fretta, bisogna vedere se ce l’ha anche Icardi”.
Fonte: CDS