Caos Inter: C’è una sola verità, un pugno nello stomaco
INTER ICARDI – Nella sola giornata di oggi due testate di livello nazionale (Repubblica e Libero) hanno dedicato spazi amplissimi alla situazione di caos che regna dentro lo spogliatoio nerazzurro. C’è chi ha la gola profonda che racconta tutta la sua verità, e va giù duro con la teoria della balcanizzazione. Un articolo che spazia dai misfatti di Icardi a quelli di Ausilio, da Marotta al clan degli slavi. Una ricostruzione pesante come un macigno con un unico appunto da fare. Arriva il giorno prima del derby, di un derby particolarmente importante per l’Inter, perché dall’esito potrebbero dipendere molte cose, in primis se Spalletti dopo la sosta sarà ancora sulla sua panchina o no. Casualità? La gola profonda ha parlato per l’appunto ieri? Facciamo finta di crederci e passiamo oltre.
C’è chi invece fa il concerto a quattro mani, con due giornalisti nella veste di pubblici ministeri a sentenziare che la colpa è di tizio piuttosto che di caio. Simpatica la forma, evidente il contenuto. Ognuno argomenta quello che può, secondo quello che sa o ritiene di sapere, spacciandola per verità.
Una sola verità
A questo punto la situazione si è talmente aggrovigliata che la verità sui fatti la conoscono solo i diretti interessati e nessun altro. C’è una sola verità che emerge al di là di ogni ipotesi, di ogni racconto più o meno romanzato. Domani sera l’Inter giocherà il derby senza il suo giocatore di punta, il più pagato della rosa, senza il bomber che all’andata fece dire ai commentatori rossoneri “voglio morire qui, adesso”, senza l’uomo della tripletta nella stracittadina dell’ottobre 2017. Tutto questo perché l’interessato si rifiuta di giocare, sdegnato ed offeso dal comportamento di chi non ce ne po’ fregà de meno, dicono a Roma.
Questa è l’unica verità su cui nessuno può discutere. Il resto, per adesso e fino a domani sera alle 23, non ha nessuna importanza. Fa male sapere che Icardi si guarderà la partita dal divano di casa sua, magari sogghignando se le cose dovessero andar male per l’Inter.
Come fa male il post pubblicato oggi, lui con le mani alle orecchie rivolte a San Siro. Vista la tempistica, l’ interpretazione più probabile è “l’ultimo derby è finito così, ora attaccatevi al tram”.
Resteremo attaccati all’Inter, più che mai, comunque vada. Il tram dei tifosi conosce quell’unica direzione, a differenza di chi sputa sul piatto dove sta ancora mangiando.