Inter: l’ultimo periodo del club è stato molto travagliato e pieno di colpi di scena, degni delle migliori sceneggiature cinematografiche. Lo spogliatoio è stato descritto come perduto in più occasioni, con il tecnico in bilico e pronto a essere esonerato. L’amministratore delegato, Giuseppe Marotta è stato spesso incalzato dai giornalisti, a cui però ha sempre risposto con eleganza e soprattutto con mestiere mostrando di saper gestire un momento così difficile.
Ambiente sotto pressione? In realtà, come più volte detto dal tecnico Spalletti, lavorare per l’Inter è sempre uno stimolo continuo perché nei top club, si è alla ricerca continua di un gradino da salire, di un solco da scavare, di un modo per scrivere la storia.
Un passaggio psicologico fondamentale per poter trasformare una situazione percepibile dall’esterno come di estrema ansia, ad assoluta normalità. Uno status mentale previsto per determinati contesti. Come a voler sottolineare il fatto che alcuni eventi e situazioni siano solo all’ordine del giorno, per ambire a traguardi importanti in piazze esigenti.
Il cammino verso la qualificazione in Champions è ancora lungo, ma una cosa è percepibile dall’esterno: il gruppo non si è mai sfaldato. Ha avuto degli strappi, ha vissuto momenti di crisi, ha visto chiedere la cessione di Perisic, la punizione di Nianggolan e lo stop di Icardi.
Nonostante tutto però, la squadra è ancora lì, in linea con l’ultimo obiettivo rimasto. Il derby è stato un importante step, raggiunto grazie a una prova corale di alto livello. Tutti hanno agito secondo lo spartito del mister, sfruttando appieno le proprie caratteristiche.
Difesa di ferro, centrocampo dinamico con la mossa a sorpresa di Vecino incursore, attacco mobile e potente con Martinez a combattere su tutto il fronte. Un’amalgama importantissima che ha chiaramente fatto riconoscere da fuori, un senso di appartenenza. Sentimento poi riconfermato anche dai social di tutti i protagonisti, Icardi compreso.
Un gruppo quindi, in cui il singolo ha potuto dare sfogo alle sue caratteristiche non per un fine individuale, ma per la collettività. I riferimenti al team sono adesso continui soprattutto per dare meriti agli sforzi effettuati, al lavoro eseguito e alla necessità di trovare un appiglio in cui reggersi nel rush finale per il.campionato. Un ultimo e necessario sforzo, che diventerà impulso di espansione anche per la prossima stagione.
Un impegno quindi che sarà determinante oltre il semplice fatto di ottenere almeno il quarto posto. Un modo per mettere pressione anche alla proprietà ormai fuori dal S.a., per aumentare la qualità globale tramite la prossima campagna acquisti.