Icardi: Per l’ultima risposta niente aiuto da casa, serve uno bravo davvero
INTER ICARDI- Domani è il 21 marzo, inizia la primavera. Tornano le rondini e torna in gruppo anche Icardi, motivo di doppia soddisfazione per gli interisti amanti della bella stagione. Gli uccellini tornano dopo aver passato l’inverno al caldo, un po’ come l’argentino, che magari non si è fatto a casa tutta la stagione invernale ma in compenso nessuno ha parlato delle rondini mentre a lui sono bastati 40 giorni per sollevare un putiferio micidiale.
Se i volatili non hanno un legale che decide con loro quando tornare, Icardi e il suo entorurage, con l’avvocato Nicoletti in testa hanno scelto si l’inizio della primavera ma anche, guarda caso, il giorno in cui la Pinetina sarà più spoglia di un albero a dicembre, causa convocazioni delle nazionali. Ad attenderlo ci saranno Spalletti, Ranocchia, Padelli, Berni, Nainggolan e pochi altri.
Inter Icardi: Legali o medici?
I croati sono ancora lontani, ma arriverà il tempo in cui torneranno anche loro, come le ultime rondini ritardatarie. Solo allora sarà dato capire se la tregua è totale ed effettiva o se è solo un paravento lungo qualche mese, solo allora avrà una risposta l’annosa domanda se una rondine fa o no primavera.
In questo quadretto così poetico, un altro quesito resta sospeso per aria. Perché con Marotta oggi c’era l’avvocato Nicoletti a trattare il ritorno, perché tutti parlano di tregua, di accordo raggiunto? Ci siamo persi qualcosa o Icardi lamentava un malanno ad un ginocchio che non gli dava tregua dall’inizio della stagione? Non era la moglie-procuratrice Wanda a sbandierare ai quattro venti quanto soffrisse il suo Mauro, costretto a giocare con damigiane di antidolorifici solo per amore di quella maglia?
E non c’era chi aveva parlato addirittura di intervento chirurgico necessario per sistemare il prezioso arto? Gli avvocati hanno fatto il loro lavoro, i medici pure. Icardi e Wanda Nara ci hanno provato a prendere in giro il mondo, hanno tentato il bluff del secolo. La società ha detto vedo, sconfessando il loro giochino. Questo è il lato davvero squallido di tutta questa vicenda. Tutto si poteva fare e dire ma non prendere in giro i tifosi.
Lo scoglio più grande, serve uno specialista
Gente per bene, generosa, disponibile anche a perdonare ma poco avvezza a farsi menare per il naso. L’incognita più evidente e pericolosa resta ora proprio questa, la reazione del pubblico di San Siro nel momento in cui Icardi metterà di nuovo piede in campo. Molti dicono che al primo gol tutto passerà automaticamente, tutto finirà nel dimenticatoio.
Con le condizioni odierne e per quanto conosciamo l’umore del Meazza non ci scommetteremmo un euro, la ferita è troppo profonda. Mancano 10 giorni alla partita importantissima con la Lazio. 10 giorni in cui Mauro non dovrà pensare solo alla faccia di Perisic e Brozovic quando li incontrerà di nuovo ad Appiano. L’argentino farà bene a pensare anche a quella gente che fino a pochi mesi fa si rovinava le corde vocali urlando il suo nome dopo un gol e che da domani potrebbe diventare il suo problema più grande. Si faccia consigliare bene, da uno bravo, cosa dire e come parlare alla gente in questi 10 giorni, se ancora ha un minimo di interesse per l’Inter. Se poi già tutto fosse deciso in altro senso i tifosi se ne faranno una ragione (forse).