SCONTRI INTER NAPOLI- Gli scontri avvenuti la sera del 26 dicembre scorso, avevano causato la morte di un tifoso del Varese, Daniele Belardinelli. L’ultras si trovava a Milano per dar man forte ai compagni nerazzurri contro i tifosi napoletani, con i quali si erano dati appuntamento fuori dal Meazza per una resa dei conti.
Tutti sanno come andò a finire, con il Belardinelli che morì a causa di una macchina che gli passò sopra. La curva dell’Inter ha voluto ricordare l’amico dedicandogli la coreografia del Derby, non senza suscitare lo scalpore dei media.
Tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio finirono in manette Marco Piovella, considerato il capo dei Boys, Nino Ciccarelli, a capo del gruppo Viking, Alessandro Martinoli,ultrà del Varese, Francesco Baj e Simone Tira.
Per loro l’accusa era di rissa aggravata a cui si aggiungono il lancio di oggetti e lesioni volontarie. La richiesta più pesante della Procura di Milano è per Nino Ciccarelli: 5 anni e 8 mesi, che verrebbe ridotta a 3 anni e 8 mesi grazie al rito abbreviato.
La sentenza del giudice è arrivata ieri e le pene son state ridotte per tutti. Il capo dei Viking “se la cava” con i domiciliari, mentre Marco Piovella, detto “il Rosso”, condannato a 2 anni e 10 mesi, il gup ha disposto l’obbligo di dimora in Lombardia.
Liberi anche gli altri 3 ultrà che ricevono dal giudice pene ben più lievi di quelle chieste dalla Procura. Assieme a loro anche Luca Da Ros, unico ultrà nerazzurro ad aver collaborato con le forze dell’ordine. Grazie a lui è stato possibile ricostruire la faccenda. Da sottolineare che la morte di Belardinelli non ha ancora un colpevole e le indagini proseguiranno.