MERCATO INTER – Da mesi ormai anche solo sussurrare il nome di Zaniolo provoca reazioni allergiche in casa nerazzurra. Ci sono tutti i motivi per soffrire, nel vedere un talento come Nicolò sgambettare tosto ed elegante in maglia giallorossa piuttosto che azzurra. Il rimorso se lo porteranno dietro i tifosi per primi, come sempre, ma chi lo ha ceduto senza colpo ferire sa di avere una macchia indelebile sul suo curriculum.
Il mercato è appassionante e crudele anche per questo, dipende da che parte lo si guardi. Non dev’essere una bella sensazione vendere un ragazzone di 19 anni che non ha mai messo piede in serie A per portare a Milano uno dei centrocampisti più forti del torneo, quello che dovrebbe permettere il salto di qualità alla squadra e trovarsi con il cerino in mano, nel mirino dei tifosi e oggetto delle ironie degli addetti ai lavori. Che poi Zaniolo diventi un fuoriclasse è ancora tutto da dimostrare. I numeri ci sono tutti, l’età pure, ma il calcio ci ha abituato a sorprese di tutti i tipi.
Quello che invece non è più possibile catalogare alla voce sorprese è Skriniar. Lo slovacco, 24 anni, sta giocando da due stagioni a livelli stratosferici. Nella sua prima annata in nerazzurro ha sorpreso tutti per qualità e costanza di rendimento con standard qualitativi di pura eccellenza. Quest’anno ha ricevuto pure il battesimo del fuoco internazionale.
Poteva essere uno scoglio arduo per un giovane che si affacciava all’Europa dei grandi per la prima volta. Kane e Suarez, tanto per citarne solo due, avrebbero fatto venire grattacapi non indifferenti a gente ben più esperta di lui. Skriniar non ha battuto ciglio, ha giocato come solo lui sa fare anche nei momenti topici, lasciando le briciole a tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui.
Oggi molti parlano di Milan in ottica mercato. Troppi per i nostri gusti. Sappiamo bene che il giochino delle voci e delle indiscrezioni serve a vendere copie ed a conquistare click, ma fra poche settimane Real, Barcellona e City domani porrebbero fare sul serio.
In quel momento si vedrà di che panni si veste la nuova Inter, finalmente priva dei legacci del settlement agreement, con Marotta nei panni di amministratore esperto e di uomo mercato desideroso di stupire, anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E, soprattutto, con il gruppo Suning finalmente libero da vincoli di altri soci, libero di investire, se ce ne sarà la volontà.
Le cifre che rimbalzano in questi giorni, se confermate, metteranno la società di fronte ad un bivio. Da un lato 80-100 milioni da mettere in saccoccia, soldi che farebbero gola a tutti. Dall’altro l’unico leader in pectore del futuro nerazzurro, con il suo talento straordinario e la sua capacità di interpretare i sentimenti dell’interismo più profondo.
Soldi da rimettere in circolo o un muro intorno al quale fondare le aspettative dei prossimi anni? I tifosi hanno già risposto in questi giorni alla domanda. Skriniar non si tocca, si vendano tutti, ma proprio tutti, ma nessuno tocchi lo slovacco. Se vendere Zaniolo è stato un azzardo assoluto, cedere Skriniar dopo di lui sarebbe un suicidio annunciato, un affronto che il popolo nerazzurro difficilmente tollererebbe. La società è disposta a correre questo rischio?