MERCATO INTER – Secondo la ricostruzione del Corriere dello Sport per raccontare questa storia occorre fare un salto indietro nel tempo fino al 2013. Alla sede dell’Inter arriva una telefonata. Dall’altra parte del mondo è Juan Sebastian Veron che chiama per segnalare un ragazzo che in quel momento aveva 19 anni.
Joaquin Correa era un giovanotto di belle speranze che iniziava a mettersi in mostra nell’Estudiantes. Veron aveva la vista lunga e l’esperienza necessaria per capire che quel ragazzo ne aveva di stoffa e la prima segnalazione fu per i suoi vecchi colleghi nerazzurri. L’Inter si mise subito all’opera, Correa arrivò a Milano per un provino.
Un paio di settimane in Italia, lontano dalla sua Argentina ma confortato dalla presenza di Javier Zanetti. L’Inter era piombata nella zona grigia del post triplete, con poche certezze e poche risorse da investire. Era ancora fresco il flop di Ricky Alvarez ma fu deciso di provarci con Correa. 700 mila euro fu l’offerta all’Estudiantes, subito respinta al mittente.
2 milioni o non ci sediamo neanche a trattare fu la risposta da oltre oceano. La partita si chiuse lì, Correa tornò in Argentina per restarci poco più di un anno. A gennaio 2015 una nuova chiamata dall’Italia, il prefisso era quello di Genova, sponda Samp.
Un paio d’anni sotto la Lanterna, poi un biennio a Siviglia, prima di ricevere nell’estate scorsa l’ultima chiamata (per ora). Stavolta era la Lazio. Il resto della storia lo vedremo domenica sera, quando Correa con tutta probabilità sarà al fianco di Immobile per scardinare la difesa nerazzurra.
Fonte Corriere dello Sport