INTER LAZIO – E’ stato protagonista con entrambe le squadre. Con l’Inter ha vinto uno scudetto, due Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Con la Lazio uno scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe (una europea e una italiana). La Gazzetta dello Sport, ha intervistato Juan Sebastian Veron, il doppio ex, attualmente presidente dell’Estudiantes, ieri era a Londra da debuttante nerazzurro nell’Inter Forever che sfidava le leggende del Tottenham.
Questa sarà a San Siro per prendersi “l’applauso degli ex tifosi. Interisti e laziali”. Partita speciale? «Sì, sono due squadre a cui sono molto legato, sarà emozionante tornare a San Siro per una partita così. Ho trascorso anni bellissimi a Milano, così come quelli passati a Roma. Spero di essere applaudito da tutti. Credo di aver lasciato un bel ricordo, quando vinci succede. Sono stato trattato bene dalla gente e dai club, con due grandissimi presidenti come Cragnotti e Moratti che mi hanno fatto sentire a casa».”
Veron prosegue: «Le due squadre sono lì, lottano per i primi 4 posti: in queste partite devi confermarti, non puoi sbagliare. Poi si gioca a San Siro…». Già, San Siro: ha saputo che potrebbe essere demolito? «Il Meazza è la storia, ma io farei un nuovo stadio. Il calcio italiano ha bisogno di nuove strutture, si deve modernizzare e questo può essere un inizio importante. Bisogna scommettere nel futuro, l’Inghilterra l’ha fatto: la Serie A si è fermata alla storia. Ha lasciato stare le strutture, le metodologie, il modo di giocare».
Cosa pensa di Spalletti e Inzaghi? «Inzaghi-giocatore non sembrava adatto a fare l’allenatore, era difficile immaginarlo in panchina, era un “bambolaccio”, un ragazzaccio. Diego Simeone aveva il carattere dell’allenatore, ma lui no. Spalletti e Simone fanno giocare bene le squadre, tengono il gruppo, hanno personalità, si vede che dietro c’è tanto lavoro».
Inter senza Lautaro e Icardi: «Lautaro è uno degli attaccanti argentini di maggiore prospettiva. Sta facendo bene, deve ancora imparare e deve ancora sbagliare: con gli errori uno si forma come giocatore. Di Icardi parlo da spettatore. Io dico che tutti abbiamo avuto momenti difficili e problemi con le società. Ma ho sempre ritenuto che il giocatore deve mettere davanti la squadra, il club, il rispetto. Mi dispiace perché sembra di essere a un punto di non ritorno.
Mauro è un ragazzo che ha fatto molto bene a Milano e può dare ancora molto; e l’Inter non meritava di finire in questa situazione. Spero che possano ritrovarsi e mettere a posto tutto». Nella Lazio ci sarà Correa. «È cresciuto nell’Estudiantes: ha qualità e grande voglia di imparare. Gli ho detto che la A è importante perché, come è successo a me, ti dà sostanza per essere un vero giocatore». A proposito di argentini, ha un consiglio per gli acquisti? «Abbiamo diversi giocatori interessanti, se guardo in casa Estudiantes dico Matias Pellegrini, un’ala sinistra del 2000, cresciuto nel nostro club. Però dovrei parlarne con i dirigenti dell’Inter…».
Fonte: Gazzetta dello Sport