Caos Inter: un giallo con troppi colpevoli

INTER SPALLETTI ICARDI- La vittima è lì, sotto gli occhi di tutti. Il prestigio dell’Inter è ferito in profondità, e naturalmente esposto al fango, agli assalti degli avvoltoi delle televisioni e della carta stampata. I presunti colpevoli sono facili da individuare, non c’è bisogno di Sherlock Holmes per capire. Spalletti, Icardi e Wanda Nara. Tre che ce l’hanno messa tutta per portare a termine le loro trame malefiche. E tutto perpetrato alla luce del sole, tutto sotto gli sguardi attoniti dei tifosi.

Quello che si conosce parla di una storia di orgogli debordanti, di contratti desiderati e non definiti, di sassolini nelle scarpe da eliminare, di mediatori, di personalità abituate a vivere sotto la luce dei riflettori anche quando la prudenza avrebbe consigliato un minimo di discrezione. Un intreccio di fatti umani, l’uno più negativo dell’altro, che si sono lentamente avviluppati l’un l’altro. Anche perché nessuno ha fatto una mossa per fermare la valanga.

Inter: Icardi e Spalletti sono in buona compagnia

Ma se il protagonista delle storie di Sir Arthur Conan Doyle fosse stato invitato in queste settimane ad indagare sul giallo di casa Inter, non si sarebbe certo fermato alle apparenze. Appare chiaro che dietro tutto quello che è successo ci sia qualcosa di più e di ben diverso, di cui solo nelle stanze di Corso Vittorio Emanuele sanno.
Con tutta probabilità proprio lì sarebbe andato a cercare Sherlock Holmes insieme al fidato dottor Watson. Perché se le responsabilità del terzetto sono evidenti, c’è chi gli ha permesso di mettere in scena il delitto senza curarsi di nascondere alcunchè.

Da tre mesi in quelle stanze regna un dominus assoluto, colui che doveva intervenire a riportare ordine, regole ferree, lucidità gestionale, determinazione per aprire le porte dei futuri successi.
Si può discutere per ore, senza trovare il bandolo della matassa, se Icardi abbia più o meno responsabilità di Spalletti, se il mister abbia fatto bene a non convocarlo ed a rinfocolare la polemica dopo la partita di ieri sera.

Complici o incapaci

Ma un fatto è fuori di discussione. Chi doveva gestire il tutto con l’equilibrio necessario, ad iniziare dalla comunicazione, per evitare che la vicenda arrivasse a questo punto non lo ha fatto. Dunque o è complice o è incapace. Non si sa quale sia l’ipotesi peggiore tra le due, ma di certo la sua responsabilità non è inferiore a quella degli altri tre protagonisti.