Home » Stadio: Ipertecnologico e condiviso, la proposta del “quarto anello”

Stadio: Ipertecnologico e condiviso, la proposta del “quarto anello”

INTER STADIO – Nella discussione sul nuovo stadio delle due società milanesi interviene oggi il Politecnico di Milano. Il sito del Sole 24 Ore riporta la tesi del centro di eccellenza ingegneristica italiano, che immagina un nuovo impianto condiviso tra Inter e Milan al posto del Meazza. Il centro universitario milanese ha da tempo avviato una discussione con le due società e con il Comune per “mettere a disposizione di tutte le parti una “piattaforma” di idee e linee guida utili ad elaborare i progetti architettonici e ingegneristici del “nuovo San Siro”.

La tesi del Politecnico è basata sull’esigenza dei due club di immaginare oggi una struttura ipertecnologica in grado di rispondere alle esigenze dei tifosi nei prossimi decenni. Per fare questo e per garantire l’aumento dei ricavi, l’unica strada da percorrere è un impianto completamente nuovo. La ristrutturazione del Meazza potrebbe  permettere risparmi economici, ma è ormai assodato che non ci sarebbe la possibilità di raggiungere livelli di performance all’altezza delle altre capitali europee.

Stadio Inter: il quarto anello” nuovo simbolo della milanesità

“Lo stadio di San Siro/Meazza ha subito nel corso della sua esistenza profondi restyling negli anni ’50 e ’90. Il nuovo stadio da realizzare al posto di quello esistente – secondo il Vice Rettore Faroldi – sarebbe però un’evoluzione dell’attuale edificio, come una sorta di “quarto anello”, garantendo la continuità della memoria calcistica cittadina.

Un nuovo San Siro a San Siro, insomma, passando da uno “stadio oggetto” a uno “stadio luogo”. Uno stadio cioè che fornisca servizi a tutta la famiglia. Interattivo e iperconnesso per la condivisione live dell’esperienza, facilmente raggiungibile, il più possibile autosufficiente dal punto di vista energetico e aperto magari a funzioni pubbliche, palestre o scuole, quali presidi di pubblica utilità che facilitino l’osmosi tra il tessuto urbano e le sue due squadre. Un edificio, inoltre, assemblato con materiali all’avanguardia, adattabile a più usi nel suo ciclo di vita e totalmente “digitalizzato”.

La tecnologia verrebbe incontro alle due società. La loro coabitazione non sarebbe un problema ma un ulteriore segno della milanesità nel calcio, vissuta non come uno scontro ma solo come rivalità. Sarebbe sufficiente un clic per vestire il nuovo impianto con i colori di uno dei due club, un fatto unico in tutto il mondo del calcio.
Fonte Sole 24 Ore