INTER PELLEGRINI – Dopo aver lasciato la poltrona presidenziale a Massimo Moratti nel 1995, Ernesto Pellegrini è sempre rimasto dietro le quinte. In disparte ma con l’Inter sempre nel cuore, pronto a dare suggerimenti preziosi o magari anche una mano quando ce n’è stato bisogno.
Nel suo periodo di presidenza, che va dal 1984 al 1995, l’Inter ha vinto meno di quello che gli sforzi economici del suo presidente avrebbero meritato. Lo scudetto dei record del 1989, una Supercoppa italiana e la Coppa Uefa del 1994. Ma una cosa è certa, chi frequentava San Siro in quegli anni ha visto campioni meravigliosi in maglia nerazzurra.
Da Matthaeus a Brehme, da Rummenigge a Klinsmann. Ce ne fu un altro, che non lasciò un segno profondo come i tedeschi ma illuminò il Meazza con giocate indimenticabili. Dennis Bergkamp, olandese dal carattere introverso che dopo due stagioni altalenanti in Italia trovò la sua piena consacrazione in Inghilterra nell’Arsenal.
Bergkamp arrivò a Milano nel 1993 dall’Ajax, insieme al compagno di squadra Wim Jonk. Proprio del suo acquisto ha parlato oggi Pellegrini ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
“Bergkamp lo soffiai alla Juve. Loro pensavano di averlo in pugno. Io presi un aereo e andai a casa del giocatore. Tornai a Milano, mi telefonò Boniperti e mi disse: “Sei sicuro?”. Gli risposi: “Mi dispiace”. E lui: “Sei stato bravo” .
Fonte Gazzetta dello Sport