Ludueña Lautaro – Fermo in queste ultime due settimane a causa di un problema alla coscia, Lautaro Martinez è pronto a riprendersi l’attacco dell’Inter. Poco utilizzato a inizio stagione, da gennaio ad oggi l’attaccante argentino, arrivato in estate dal Racing Club, ha messo in luce ottime qualità tecniche, senza dimenticare la grande serata del derby, quando un suo rigore trasformato nel secondo tempo ha deciso la stracittadina.
Per conoscere ancora meglio il centravanti classe 1997, che finora ha collezionato 29 presenze e 9 gol, “Interdipendenza.net” ha intervistato in esclusiva Ariel Hachita Ludueña, giornalista di diverse emittenti radiofoniche argentine – tra cui Radio Si (FM 91.1), Radio Gama (AM 1490), Espacio Acadé e Planeta Racing – e grande esperto sull’ex squadra del centravanti nerazzurro.
Dall’Argentina quanto sono seguite le partite di Lautaro?
“Di solito un gran numero di tifosi si ritrova per guardare le sue gare in Italia, mentre tramite i social network studiano ogni suo gesto tecnico in cui spicca“.
Lautaro sta diventando sempre più importante per l’Inter. Si aspettava questa sua crescita?
“C’è ancora molto da vedere di Lautaro. Al Racing ha dimostrato sin da subito che sarebbe stato un giocatore diverso dagli altri. Più la squadra migliorerà in fase offensiva, più vedremo il vero Toro“.
L’Inter lo ha acquistato dal Racing. Come è stato il suo percorso di crescita in biancazzurro? Ha avuto dei momenti di stallo?
“Il momento più difficile è stato l’infortunio al quinto metatarso rimediato in Copa Sudamericana. Ed è capitato in un momento totalmente inopportuno: se non avesse avuto quell’infortunio, sicuramente Lautaro avrebbe disputato più nella Nazionale Argentina e sarebbe stato convocato per la Coppa del Mondo in Russia“.
Quale è stata la persona più importante per Lautaro quando era a Buenos Aires?
“Fabio Radaelli, che in quegli anni lavorava in categorie inferiori, è stato indubbiamente un personaggio chiave nei primi tempi di Lautaro a Buenos Aires. Proprio lui aveva convinto il Direttivo a portarlo al Liniers de Bahía Blanca. Anche Ricardo Zielinski è stata una figura molto importante, si fidava di lui e quindi non aveva voluto altri attaccanti“.
C’è un aneddoto del “Toro” che qui in Italia non conosciamo?
“Un ottimo aneddoto è che era stato uno dei migliori in assoluto nei vari test di concentrazione e sulla capacità di messa a fuoco. Quando era ancora nelle divisioni inferiori, Lautaro ha segnato diversi gol dopo il 90′, e spiegarono che proprio quei test avevano dimostrato che era il giocatore che meglio sapeva mantenere la concentrazione dall’inizio alla fine“.
Quanto importante è stato Spalletti in questo suo inserimento?
“Anche se non piace molto ai tifosi del del Racing, in quanto all’inizio lo faceva giocare poco e il suo gioco non è molto appariscente o offensivo, è sempre l’allenatore con cui Lautaro sta facendo i primi passi in Italia, e questa cosa è importante. Ovviamente serve un passo alla volta. In futuro, il suo contributo potrebbe essere più determinante“.
In Argentina quali sono le aspettative che si hanno su Lautaro?
“E’ ritenuto il giovane più importante dai tempi del Kun Agüero. Le aspettative sono le migliori. Secondo molti critici sportivi, Lautaro è considerato il futuro attaccante dell’Argentina. Molti sperano che consolidi il suo feeling in campo con Messi. Rispetto all’Inter, la speranza è che possa continuare a fare esperienza e mostrare il suo interopotenziale, che è enorme“.
Non mi piaccono i paragoni ma glielo chiedo lo stesso: chi le ricorda il numero 10 nerazzurro?
“Sicuramente sono tanti i ragazzi che cercano di giocare alla stessa maniera. Ci sono giocatori molto bravi sulle fasce e centravanti con un buon passaggio. Attualmente, in Argentina non esiste un attaccante capace di combinare il gioco di gambe, il gioco aereo, il livello di concentrazione, la potenza e la mentalità vincente, tutte caratteristiche che Lautaro possiede. Inoltre, è cresciuto con ottimi e centravanti (Diego Milito, Lisandro López, Gustavo Bou), i quali gli hanno permesso di acquisire diversi modi di segnare. Gioca già come un veterano ed è per questo che impressiona. Nessungiovane è come lui. Non per nulla gli attuali capocannonieri della Primera División sono vecchi, vedi Lisandro Lopez, Gigliotti, Luis Rodriguez, Darñio Cvitanich. Il Toro è unico nel suo genere“.
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