INTER SPALLETTI – Non più tardi di un mese fa il tecnico toscano era sull’orlo del baratro. Le polemiche furiose del caso Icardi lo stavano trascinando sempre più lontano dalla panchina nerazzurra ed i concorrenti erano in fila sotto la sede di Corso Vittorio Emanuele per farsi avanti. Conte fu intercettato fisicamente nei pressi della sede nerazzurra. Altri solo per metafora, ma con una presenza così ingombrante, come quella di Mourinho, da togliere il sonno a chiunque.
A distanza di poche settimane la situazione è cambiata radicalmente. All’interno della squadra è tornato quel poco di sereno necessario per guardare con fiducia ai due big match con Roma e Juventus che nell’arco di una settimana diranno molto sulla qualificazione dell’Inter alla prossima Champions. Le richieste economiche di Conte sembrano aver raffreddato anche i bollenti spiriti del suo sponsor principale, quel Beppe Marotta che con lui aveva iniziato il periodo d’oro bianconero tuttora aperto (in Italia). Josè Mourinho, pur senza contatti diretti con Marotta, è sempre rimasto un fantasma volteggiante su tutte le vicende di casa Inter. Ma per ora niente di più.
Oggi il sito della Gazzetta dello Sport riporta quella che, se confermata, potrebbe essere una pietra tombale su tutte le indiscrezioni. Secondo il quotidiano milanese dirigenza e proprietà avrebbero deciso di mantenere un profilo “made in Italy” per la guida tecnica della squadra. Ciò senza mettere peraltro in discussione l’ambito globale al quale fare riferimento. Un secondo requisito riguarda lo spessore del prossimo allenatore.
Se il bagaglio di esperienze potrà assicurare oggettivamente l’auspicato salto di qualità allora l’ipotesi del cambio di allenatore potrebbe trovare uno sbocco concreto. Occorre dunque un curriculum ricco di vittorie per assecondare questa seconda condizione, altrimenti tutto resta com’è. E d’altro canto salire di livello rispetto a Spalletti con un allenatore italiano avrebbe quasi il sapore di un vestito realizzato su misura per Antonio Conte. Con Mourinho out per la nazionalità, Spalletti sa che un finale di campionato all’altezza del blasone nerazzurro potrebbe essere il suo atout per proseguire il lavoro intrapreso quasi due anni fa.
Fonte Gazzetta.it