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Una guerra tra gli Agnelli ha portato Marotta all’Inter, tutti i retroscena

JUVENTUS MAROTTA – L’eliminazione della Juventus dalla Champions League avrà risultati pesanti sul bilancio bianconero. Da ieri fonti specialistiche si sono addentrate nell’analisi di costi e ricavi. Entrate che vengono a mancare per i minori premi Uefa, per i mancati incassi del botteghino (oltre 40 milioni in tutto) e spese che restano altissime in virtù dell’operazione Ronaldo. Oggi ne ha parlato anche il sito Dagospia, rivelando alcuni retroscena decisamente interessanti sugli effetti che conti sempre meno tranquillizzanti stanno causando nella società.

L’investimento nella star portoghese, tra cartellino e contatto quadriennale porta un addebito di quasi 340 milioni. I debiti ammontavano già a 384 milioni a fine 2018. I numeri riportati da Dagospia non fanno che confermare quanto già conosciuto e avrebbero creato enorme tensione in casa Agnelli, tra Andrea, Presidente del club e John Elkann, capo di Exor, la cassaforte di famiglia. Secondo il sito “Exor non ha intenzione di ripianare i buchi di Andrea, lucidare il giocattolo Juve e prolungare il divertimento.”

Juventus: Marotta schierato dalla parte sbagliata

Ma il bello deve ancora arrivare. Si racconta infatti che “quando Andrea è rimasto incastrato nell’inchiesta sportiva della Federcalcio sui biglietti ai finti ultrà legati alla malavita, John ha tentato di riprendersi la Juve con il sostegno logistico del direttore generale Beppe Marotta. Andrea ha resistito con estrema abilità; ora Marotta lavora all’Inter.”

Il sito di Roberto D’Agostino introduce dunque una lettura del tutto nuova sulla rottura del rapporto tra Beppe Marotta e la Juventus. Nella guerra intestina tra i due cugini si sarebbe schierato con quello sbagliato, anche se economicamente più importante.

Dalla ricostruzione riportata pare legittimo interpretare che una volta risolta la faida a suo favore,  Andrea Agnelli  avrebbe fatto terra bruciata intorno a sé di coloro che si erano schierati con Elkann. Dunque l’uscita di Marotta dalla Juventus non sarebbe stata causata da dissidi con Paratici e con il resto dello staff dirigenziale sull’acquisto di Ronaldo come riferito dai più. E neanche dall’esigenza di un processo di rinnovamento generazionale per una gestione più moderna della Juventus. Si sarebbe trattato – secondo quanto è lecito concludere dalla ricostruzione di Dagospia – di una vera e propria epurazione.

CR7 non è servito

Con il bilancio non più splendido, l’estate scorsa, Andrea ha rilanciato con la gigantesca operazione CR7 con la garanzia di ottenere la benedizione mediatica, una sorta di immunità rispetto a John e l’illusione di un successo immediato. Dopo la batosta degli olandesi, Andrea s’è presentato ai microfoni col tono del politico che ha perso le elezioni principali e sciorina i trionfi in provincia e, soprattutto, ha promesso che la Juve ci riproverà la prossima stagione. Come spingere la notte più in là. E poi svegliarsi con John.”

Fonte Dagospia