INTER MAROTTA – Quando nello scorso dicembre Marotta prese possesso del suo nuovo incarico in seno all’Inter, tutti pensarono ad una rivoluzione imminente. L’ex dirigente bianconero aveva solo bisogno di un po’ di tempo per studiare ambiente e persone e capire come indirizzare il nuovo corso. Quello che avrebbe dovuto avere il suo sigillo, per segnare il distacco evidente con il passato. Il sito di Panorama oggi esce con un breve ma significativo articolo nel quale si spiega che le cose stanno andando in tutt’altra maniera.
“Quando pochi mesi fa era stato chiamato a risollevare l’Inter Beppe Marotta pensava (e forse gli era stato anche detto) di avere “carta bianca” e di poter così rivoluzionare in campo e fuori la squadra nerazzurra. Una rivoluzione che prevedeva un nuovo allenatore (Conte o Allegri) ed un nuovo direttore sportivo al posto di Ausilio”.
A gennaio però arrivano subito i primi guai per il nuovo dirigente. Le prime prove per testare la sua resistenza al nuovo ambiente, ben diverso da quello discreto e protetto di Torino. Prima le parole al telefono di Nainggolan ed alcuni comportamenti dell’ex romanista non in linea con quelli richiesti dalla società nerazzurra. Una prima gatta da pelare risolta in pochi giorni e senza spargimento di sangue.
Poi l’esplosione del caso Icardi, la fascia di capitano tolta e passata ad Handanovic, l’infortunio vero o presunto che ha tenuto lontano l’argentino dai campi per 50 giorni. In mezzo le polemiche che rimbalzavano tra un selfie di Wanda Nara e le parole di mister Spalletti. Le prime indiscrezioni su Paratici in contatto con Wanda Nara e sulla Juventus pronta ad accogliere Icardi.
Secondo il settimanale “la linea dura dettata dallo stesso Marotta sul modello Juventus di fatto non ha pagato, creando 50 giorni di tensione assurda con la squadra che ha perso l’Europa League, la Coppa Italia ed una decina di punti in campionato” .
E qui Panorama arriva ad una conclusione “forte” secondo la quale quanto successo avrebbe incrinato in maniera non banale la fiducia di Suning nei confronti dell’uomo forte della gestione sportiva nerazzurra. Ma c’è di più. Una delle voci uscite nelle scorse settimane indicava Marotta deciso a sistemare al posto di Ausilio il Ds dell’Empoli Pecini. Che però, riporta il sito, sarebbe “al centro di una grossa polemica con rischio addirittura di inchesta Federale nei suoi confronti.”
La conclusione del settimanale non lascia adito a dubbi. Zhang non ha gradito e da qui la decisione di confermare sia Ausilio alla Direzione Sportiva che Spalletti alla guida tecnica della squadra. La rivoluzione di Marotta sarebbe dunque naufragata ancor prima di vedere la luce.
Fonte Panorama