Inter, il futuro è già cominciato. Ma prima c’è la Juve
INTER, IL FUTURO È GIÀ COMINCIATO. Ma prima bisognerà blindare la qualificazione alla prossima Champions League, un traguardo vicino, ma non ancora conquistato. L’Inter che si accinge ad affrontare la Juventus avrebbe potuto fare di più in questa stagione?
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Spalletti, molte luci, qualche ombra
Luciano Spalletti ha svolto un ottimo lavoro. La sua Inter ha conquistato la qualificazione in Champions League al primo anno dopo aver sconfitto la Lazio in rimonta. È stata eliminata dalla competizione dalle grandi orecchie solo per la differenza reti in un girone che, è bene ricordarlo, vanta due semifinaliste. L’Inter ha una precisa identità, ricerca sempre il gioco, è autoritaria. Le ombre riguardano i punti persi per strada contro squadre come Sassuolo, Torino, Parma e Bologna. Con qualche punto in più,-che l’Inter avrebbe potuto e dovuto conquistare,- a quest’ora il discorso Champions sarebbe chiuso.
Conte si o no?
Antonio Conte rappresenta certamente un profilo importante. Stiamo parlando di un tecnico che ha vinto in Italia e in Premier League e che ha contribuito a rendere la Nazionale molto competitiva. Qualcuno potrebbe storcere il naso sul suo passato bianconero, ma è bene ricordare che Conte è stato allievo di quel Trapattoni che ha vinto a Torino e a Milano. Siamo convinti che l’idea di emulare l’antico maestro lo solletichi parecchio. Conte ama le sfide e quella in nerazzurro, in un periodo in cui la Juventus sembra irraggiungibile,-in Italia, naturalmente-, è parecchio stimolante. È lapalissiano che l’allenatore prima di accettare l’eventuale proposta nerazzurra pretenderà garanzie tecniche.
L’importanza di Marotta
In tal senso assume fondamentale importanza la figura di Beppe Marotta, un grandissimo dirigente. Autorevole, carismatico, esperto, ha tutto per imporsi in una piazza come Milano. È l’uomo giusto al posto giusto e, azzarderemmo, nel momento giusto. Le difficoltà relative al fair play finanziario non lo spaventano. Marotta è consapevole che l’Inter attuale è lontana dalla Juventus e non ne ha fatto mistero. Ama parlare chiaro e lo ha fatto senza nascondersi dietro chissà quale scusa. Serviranno tempo, calma e pazienza.
Mourinho una suggestione
Mourinho all’Inter è una suggestione. Stiamo parlando dell’allenatore più amato degli ultimi anni, del condottiero capace di guidare i nerazzurri alla conquista del Triplete. È vero che le minestre riscaldate non hanno mai lo stesso sapore, ma dipende anche dalla qualità della minestra. L’eventuale ritorno di Mourinho, al momento molto difficile, dovrebbe essere accolto con equilibrio e saggezza. Sarebbe inutile e dannoso fare paragoni con l’Inter del 2009/10.
Quali ipotesi?
Le ipotesi maggiormente percorribili sono due: conferma di Luciano Spalletti o ingaggio di Antonio Conte. Spalletti ha fatto molto in un periodo di ricostruzione e bisogna dargliene atto. Ha dovuto gestire alcune situazioni complesse come quelle di Nainggolan e Icardi, e lo ha fatto privilegiando saggiamente il gruppo. In caso di addio di Spalletti, Conte rappresenterebbe il corretto profilo per continuare il cammino lungo la strada intrapresa. Sa cosa vuol dire vincere, sa come stimolare i suoi calciatori, è carismatico e, cosa assai più importante, ha le spalle larghe per gestire la pressione della Milano nerazzurra.
Il futuro è domani
La gara contro la Juventus è di quelle senza appello. Con tutto il rispetto per la Vecchia Signora pluriscudettata, l’Inter è chiamata al successo. I bianconeri non dovranno preservare energie per la Champions, hanno la mente libera e ci terranno a fare bene. L’Inter dovrà affrontare la gara come una finale. Le ultime partite sgombreranno alcuni dubbi anche sulle conferme di alcuni elementi in rosa. Tutti sono chiamati a dare il massimo. In palio c’è la conferma in nerazzurro.