Inter, Spalletti resterebbe cento anni. E Conte che fa?
Inter tra Spalletti e Conte. Mentre a Roma qualcuno si lascia andare a facili entusiasmi per il presunto ingaggio di Antonio Conte, a Milano mantengono i piedi piantati per terra. La qualificazione alla prossima Champions League è vicina, ma non ancora in cassaforte.
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Champions non ancora raggiunta
Bisognerà conquistare ancora punti preziosi per tenere a bada Roma, Milan e la rivelazione Atalanta. L’Inter ammirata nel primo tempo contro la Juventus avrebbe meritato un vantaggio ben più largo dello striminzito 1-0. I bianconeri alla prima occasione,-e forse unica fino a quel momento-, sono riusciti a pareggiare. I nerazzurri sono apparsi pimpanti, sempre più a loro agio nel palleggio, e, finalmente, hanno potuto ammirare un Nainggolan molto vicino al calciatore di Roma.
Spalletti, parole d’addio?
A tenere banco a fine partita sono state le parole di Luciano Spalletti.
Sono emersi ulteriori dubbi sulla sua permanenza in nerazzurro. Quel “resterei qui cento anni ma non decido io” suona come un probabile addio. Qualora l’Inter fosse realmente intenzionata a separarsi dal tecnico di Certaldo, che ricordiamo, ha svolto un buon lavoro, questo sarebbe il momento migliore per gettarsi con prontezza e decisione sull’eventuale sostituto.
La Roma su Conte
La Roma,- e le parole di Totti e Ranieri lasciano poco spazio all’immaginazione-, è piombata con fermezza su Antonio Conte. Qualora il tecnico leccese diventasse anche l’obiettivo primario dell’Inter, non ci sarebbe tempo da perdere. In caso contrario, giusto dare fiducia a Spalletti. Che deve essere totale ed incondizionata, altrimenti avrebbe poco senso proseguire insieme. L’Inter del prossimo anno non potrà accontentarsi del terzo posto. Lo dice la storia, lo evidenzia il blasone. La Beneamata, da che calcio è calcio, ha sempre lottato per conquistare titoli, per sollevare trofei. È giunto il tempo di spolverare ed arricchire la bacheca.
La Juventus si chiama fuori
Chi si è invece tirata fuori dalla corsa ad Antonio Conte è la Juventus, ormai orientata a proseguire con Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero ha conquistato il quinto scudetto in bianconero, ottavo di fila per la Vecchia Signora, sesto della sua personale bacheca. Allegri ha voluto puntualizzarlo ai microfoni di Sky Sport durante un acceso scambio di battute con Daniele Adani. Allegri sperava di vincere la Champions League anche grazie all’arrivo di Cristiano Ronaldo. La Juventus non è riuscita neanche a conquistare la Coppa Italia, in pianta stabile a Torino nelle ultime quattro stagioni. È arrivato lo scudetto, mica poco, anzi, abbastanza per allontanare lo spettro di Antonio Conte.
Antonio Conte non… Caponi
Una cosa è certa, Conte tornerà in sella. Dovrà solo decidere se farlo a Roma, considerata da Giotto città degli echi, delle illusioni e del desiderio, oppure a Milano. Purché l’ex commissario tecnico della Nazionale non emuli Totò. Il buon Antonio Caponi,- il nostro Totò-, una volta giunto a Milano col prode fratello Peppino,- l’indimenticabile De Filippo-, in attesa di scovare la malafemmina, volle visitare il… Colosseo. Meglio avere le idee chiare, ma per nostra fortuna, l’ambito Antonio fa Conte di cognome e non Caponi. Altrimenti sai che risate.