ESCLUSIVA ID – Pasquale: “Udinese-Inter gara delicata, per i nerazzurri fondamentale andare in Champions. Su de Paul…”

Domani sera l'Inter sarà impegnato sul difficile campo dell'Udinese, reduce dal ko di Bergamo di lunedì e in piena corsa per la lotta salvezza. Dal canto loro, i nerazzurri – che sei giorni fa hanno pareggiato a San Siro contro la Juventus – non possono permettersi passi falsi in vista dell'obiettivo Champions.

Per l'occasione, “Interdipendenza.net” ha contattato telefonicamente Giovanni Pasquale, 37 anni e difensore-allenatore dei piemontesi del Venaria e con un importante passato sia nel club di Corso Vittorio Emanuele che in Friuli.

Che tipo di gara sarà Udinese-Inter?

“Mi aspetto un match delicato, a entrambe le squadre servono punti, all'Inter per la zona Champions mentre all'Udinese per la salvezza. Sarà inoltre una gara preparata bene da entrambi gli allenatori e soprattutto la differenza la farà chi avrà maggiore voglia di raggiungere il rispettivo obiettivo. Secondo me sarà l'Inter che proverà a fare la partita creando pericoli all'Udinese, che dovrà chiudersi bene e sfruttare le ripartenze come fa di solito”.

In molti sostengono che sabato scorso, contro la Juve, l'Inter abbia gettato al vento due punti. Condivide?

“Da come si era messa la partita, dico di sì. Diciamo che ha avuto sfortuna sottoporta con quei rimpalli che non sono andati a buon fine, altrimenti la gara l'avrebbe chiusa prima. Il problema è stato che l'Inter si è abbassata negli ultimi venti minuti, e la Juve ha trovato il gol in uno degli unici due tiri che ha fatto”.

Più in generale, cosa pensa della stagione dei nerazzurri?

“Ottima annata, hanno perso qualche punto contro le piccole nel girone d'andata ma poi si sono ripresi. Ora l'obiettivo di andare in Champions è fondamentale perché sappiamo tutti che giocare quella competizione fa entrare soldi alla società, che può quindi investire per rinforzare la squadra nei reparti dove c'è più bisogno”.

A livello di singoli, invece, chi le è piaciuto di più della rosa di Spalletti?

“I due centrali Skriniar e de Vrij mi fanno impazzire, ma anche Handanovic, con cui ho giocato a Udine, è un grande. Mi piacerebbe poi vedere una stagione intera e senza infortuni di Nainggolan. Non voglio credere che sia questo giocatore qui, perché sappiamo tutti che se è in forma è devastante. Vorrei vederlo il prossimo anno con tutta la preparazione estiva alle spalle”.

A proposito di Handanvic che, come lei ha appena detto, è stato suo compagno di squadra. Si aspettava che un giorno sarebbe divenuto il capitano dell'Inter?

“Sin da quel periodo era un giocatore che curava tutto. Prima, durante e dopo gli allenamenti era un maniaco della preparazione delle partite e anche della sua forma fisica. Potevamo quindi aspettarci un miglioramento costante che gli avrebbe in futuro consentito di approdare in una grande squadra e divenirne capitano”.

Quando all'Udinese, come valuta l'annata dei friulani?

“Ti dico subito: io sono tifoso dell'Inter sin da bambino, però Udine è ormai la mia seconda casa. E quindi per sabato non mi sbilancio su nessun risultato, se devo dire la verità. All'Udinese sono stato bene, so come lavorano e so anche che vogliono restare a tutti i costi nella massima serie. Sarebbe un peccato vedere i bianconeri scendere perché meriterebbero molto di più. Il problema è che l'annata è iniziata in un certo modo e ora che siamo alla fine i punti scottano. Chi ha più voglia di salvarsi lo deve dimostrare con i fatti, le chiacchiere ormai non servono più a niente”.

Quanto sono mancati i gol di Lasagna?

“Tanto. Quando c'ero io eravamo abituati bene con i gol di Di Natale e Sanchez. Era da mettere in preventivo che, se non trovavi subito il sostituto, una volta terminata la carriera di uno come Di Natale l'Udinese avrebbe fatto maggiore fatica. Ma è anche vero che dove non si arriva col singolo si deve arrivare con la squadra”.

Altro giocatore importante dei bianconeri è de Paul, accostato con insistenza proprio all'Inter. Lo vedrebbe bene in nerazzurro?

“Non lo conosco personalmente ma l'ho visto giocare. Ha grandi numeri, il problema è che quest'anno non è stato molto continuo nel rendimento. E una società come l'Inter deve avere giocatori già pronti per fare la differenza e puntare in alto. Almeno io la vedo così”.