La Gazzetta dello Sport, in edicola stamane, si sofferma sulle immagini in bianco e nero, servite sui social una alla volta, di Wanda Nara e Mauro Icardi hanno trovato un ennesimo modo per far parlare di loro.
Vincenzo Prunelli, neuropsichiatra, psicanalista e psicologo dello sport, ha analizzato così la situazione: «Questo è un classico fenomeno di immaturità. E mi lascia assai perplesso tutto questo bisogno di esibizionismo. Visto da fuori ho la sensazione che il signor Icardi sia una persona che si lascia molto guidare da chi gli sta accanto. Ecco, direi che di sicuro il regista di tutto non è lui. Mi dà la sensazione che il ragazzo finisca per vendere la propria immagine in malo modo e questo all’interno di uno gruppo sportivo può creare molti problemi. Credo inoltre che questa situazione metta in grande difficoltà l’operato di un allenatore».
Il medico prosegue: «Certi atteggiamenti sopra le righe alla lunga stancano e finiscono per dare fastidio agli altri compagni di squadra. Direi che si creano così le condizione per far diventare Icardi un “mal sopportato” all’interno di uno spogliatoio. I calciatori troppo spesso vivono a lungo in un limbo di immaturità, quando invece sarebbe necessario crescere in fretta, anche perché vengono presi da esempio da tanti fan. Ecco, il professionista serio di fronte a certe cose inizia a infastidirsi e finisce per pensare: “io gioco, mi alleno, mi impegno e do il massimo e poi arriva questo qui a fare come gli pare”. Questo genera frustrazione e tensione negativa».
Prunelli evidenzia: «Quando sei un giocatore così importante, l’uomo dei gol, puoi cadere nel tranello del pensiero assurdo e dire: “sono il più importante e faccio ciò che voglio”. Ma non funziona così. Prendete Cristiano Ronaldo: anche lui è stato giovane ma è diventato uomo in fretta, cominciando presto a dare un’immagine positiva di sé. Per vivere in armonia in un gruppo bisogna maturare in fretta, altrimenti si va incontro a complicazione. Irrimediabili».