La squadra non è difficilmente migliorabile, anzi, le risorse dei nerazzurri sono piuttosto limitate, tutto ciò sta complicando il finale di stagione della squadra di Spalletti. Urge allargare la rosa, avere ricambi ed una rosa più ampia e competitiva. Nel momento di difficoltà, l’Inter ha avuto centrocampisti e attaccanti contati, senza avere ricambi all’alltezza delle aspettative.
“La delusione è per un organico che non si è rivelato all’altezza in diverse seconde linee, che non sono riuscite a mantenere un livello di rendimento accettabile, al meno non nel lungo periodo. Il riferimento di Luciano Spalletti a Candreva e Keita nel post Udine è stato chiaro: al momento dell’ingresso in campo dei due esterni di fatto si gioca va in una sola metà campo, la squadra di Tudor era in evidente difficoltà fisica in diversi uomini, eppure i due nerazzurri non hanno risposto alle sollecitazioni, mostrando anche una scarsa attenzione tattica, se è vero che lo stesso Spalletti a un certo punto è entrato addirittura in campo per un rimprovero”.
Non solo Keita e Candreva, prosegue La Gazzetta dello Sport, “anche Quel Cedric che lunedì sarà titolare contro il Chievo, complice la squalifica di D’Ambrosio, è un giocatore che non ha mai convinto: appena cinque partite dall’inizio, due in campionato, per Spalletti mai un dubbio che realmente potesse impensierire il titolare. È un problema che chiama in causa la competitività dell’intera rosa. È qui che Marotta e Ausilio vorranno intervenire la prossima stagione: c’è la necessità di allargare la base, ancor più che la voglia di portare ad Appiano un campione – si legge sulla rosea. E non vale solo per Cedric. Borja Valero s’è mostrato tremendamente utile, ma quasi sempre solo entrando dalla panchina. L’accoppiata con Brozovic non è andata bene, chissà che non sia un’indicazione per il futuro. In quel re parto c’è Gagliardini, mai stato una prima scelta di Spalletti. Come in alcuni frangenti della stagione era diventato a sorpresa Joao Mario, poi sparito di colpo dai radar. Dall’elenco non è giusto tirar fuori l’eterna promessa Dalbert, passato dal l’essere accostato in maniera provocatoria da Spalletti a Roberto Carlos, fino a collezionare appena quattro partite da titolare in tutto il ritorno. È in odore di cessione”.