Estate 2012, l’Inter tentava un faticoso riavvio dopo due stagioni deludenti che avevano fatto seguito al 2010 del Triplete. La stagione di Moratti era alla fine ma il Presidente sapeva che ancora qualche bel colpo l’Inter lo poteva metter a segno. Per questo spedì Marco Branca in Brasile con un mandato preciso: tornare con il contratto di Lucas Moura firmato. Il Ds nerazzurro partì per San Paolo e lì restò per quasi due settimane. Giorni di trattative serrate con il giocatore ed il suo entourage.
Alla fine cedettero tutti, l’ok al trasferimento era raggiunto. Mancava solo un dettaglio non secondario, l’accordo con il club. I 30 milioni offerti dall’Inter sembravano sufficienti per convincere i dirigenti paulisti, i contratti erano già pronti per la firma. Sarebbero rimasti così, senza nessuna sigla a causa di un… milanista. Leonardo era da poco diventato dirigente del PSG, arrivò dalla Francia per scombussolare i piani dell’Inter e ci riuscì perfettamente. Gli bastò presentarsi con un assegno da 45 milioni di euro, il 50% di quanto l’Inter poteva dedicare a quell’acquisto. Branca dovette arrendersi, fare le valigie e tornare a Milano con le pive nel sacco.
Lucas Moura si sistemò sotto la torre Eiffel, dove rimase fino a 18 mesi fa. Il calcio francese si era stancato rapidamente della sua atipicità, sentimento ampiamente ripagato dal brasiliano. Il tempo di passare la Manica, Londra ed il Tottenham lo aspettavano per godere i frutti della sua maturazione, mentre all’Inter restava l’amaro in bocca per quell’acquisto sfumato all’ultimo. E tanti tifosi hanno ripensato a quell’estate, quando proprio Lucas mise a segno il gol dei londinesi che sanciva l’eliminazione dell’Inter dalla Champions nello scorso inverno. E ancor di più ieri sera, dopo aver assistito alla sua tripletta che vale una finale incredibile per il suo Tottenham.