“Ora basta! Non so come faccia mio fratello a trattenersi di fronte a quello che sta accadendo, sicuramente è per il suo attaccamento alla Fiorentina che in tutti questi anni è stata la sua passione. Io invece non lo accetto…” Inizia così la lettera che Diego Della Valle ha indirizzato ai tifosi viola attraverso le pagine de La Nazione.
Il patron viola, evidentemente stanco delle polemiche che quotidianamente esplodono sotto il campanile di Giotto, reagisce da par suo, con toni vibranti, uscendo dalla diplomazia che ha sempre contraddistinto il suo personaggio di imprenditore nella moda e nello sport. Della Valle accusa apertamente chi fomenta le tensioni di voler creare un clima esasperato senza aver niente di concreto da proporre. Ai tifosi che invocano il cambio di proprietà ricorda che quando tempo fa ha messo la società in vendita nessuno si è fatto avanti, “neanche lo scemo del villaggio”.I bilanci parlano chiaro, prosegue, la famiglia Della Valle ha investito centinaia di milioni di euro per rinforzare la squadra e dare a Firenze le soddisfazioni che merita.
“Urlate di plusvalenze, braccini corti, fratelli freddi calcolatori…ma quale film avete visto? Svegliatevi, usate il cervello se possibile e verificate le cose in modo serio, avete gli strumenti per farlo velocemente cliccando sul vostro telefonino e smettetela di farvi imboccare finte verità da alcuni avvoltoi che vogliono solo la distruzione ed il caos della Società.”
Ai contestatori che gli rimproverano di aver speso solo parole sul nuovo stadio, il patron di Tods ricorda di aver impiegato tutte le energie possibili per trovare una soluzione con il comune Firenze per l’individuazione dei terreni. La società viola è sempre stata costretta ad attendere i tempi della politica, che ancora non ha sciolto nessun nodo, “andate voi a chiederlo al Sindaco”.
L’indignazione di Della Valle esplode nel finale della lettera, quando invita i tifosi viola a rivolgersi altrove se cercano un “capo popolo cazzaro” e che subito dopo la fine del campionato saranno molti gli argomenti da affrontare con educazione ma anche con grande fermezza.
Dulcis in fundo, la sfida aperta a quanto lo contestano: “serviranno proposte, idee concrete, chiare e realizzabili. Non basta appendere striscioni nella notte, offendere utilizzando l’anonimato o urlando nascosti in mezzo ai gruppi. In parole povere, assumetevi le vostre responsabilità come noi abbiamo sempre fatto: avete messo in piedi un enorme casino ora gestitelo. Fate vedere a noi cosa sapete fare voi.”