Mercato in uscita: dietro a Icardi la fila è lunga, cessioni difficili ma necessarie
Tutto il mercato in uscita sembra girare intorno a Icardi, Nainggolan e Perisic. Ma ci sono altri nomi su cui lavorare, una volta per tutte
Il vortice di notizie e indiscrezioni su Icardi, Nainggolan e Perisic potrebbe far pensare che tutto il mercato in uscita ruoti intorno ai tre big dal carattere “complesso”. Si corre il rischio di dimenticare l’esistenza di altri giocatori difficilmente inseribili nella rosa del prossimo anno e altrettanto difficilmente spendibili sul mercato. Due nomi su tutti, Joao Mario e Dalbert, gente che è arrivata per cifre enormi e che pesano ancora a bilancio in maniera rilevante. Joao Mario ad esempio, uno dei due acquisti targati Kia Joorabchian dell’estate 2016 (l’altro fu Gabigol) arrivò per un importo complessivo di oltre 43 milioni di euro, commissioni comprese. A bilancio 2018 il suo valore al netto degli ammortamenti era di 28,5 milioni, fatti due calcoli significa 20 milioni circa al 30 giugno prossimo . Per il terzino brasiliano invece le cronache del 2017 parlavano di 20 milioni più 6 di bonus corrisposti al Nizza per il suo ingaggio, il che comporta un valore di circa 10 milioni a bilancio.
Due giocatori che, anche nella stagione appena trascorsa, quando Spalletti ha dato loro più di una possibilità hanno sempre dimostrato di non essere all’altezza del palcoscenico che li accoglie. Nello scenario tattico ipotizzabile con Conte, la cessione di Joao Mario e Dalbert non lascerebbe vuoti degni di nota e, oltretutto, permetterebbe alla società di risparmiare un tesoretto di stipendi niente male, visto che Joao Mario viaggia a 5 milioni lordi l’anno e Dalbert a 2,2.
A loro si aggiunge Gabriel Barbosa, acquistato per oltre 33 milioni e 5 milioni di stipendio lordo anche per lui. Il prestito in Brasile ha permesso ai contabili nerazzurri di ammortizzare almeno parte dell’ingaggio. Nell’ultima stagione al Flamengo , Gabigol è andato a segno con regolarità impressionante. Se questo sia sufficiente per dargli un’ altra chance in Europa è tutto da valutare. Quello che non pare ulteriormente procrastinabile è la cessione di questi giocatori, necessaria in termini di qualità tecniche e umane e di ottimizzazione del bilancio.